lunedì 8 ottobre 2012

Back to the past

Un vecchio amico (che ormai è vecchio in tutti i sensi, come me) forse comprerà l'appartamento sopra il mio e l'ho scoperto per caso una sera perchè il mio inquilino lo ha incontrato in ascensore.

Una compagna del liceo, una di quelle che scriveva fiumi di parole sulla smemoranda e che fino ad oggi era rimasta solo nel cuore e nei diari...riappare in un social network, uno di quelli seri. Un saluto, un caffè e ricominciamo a chiacchierare come se fossimo ancora sedute nello stesso banco, ci scriviamo mail come se fossero ancora le pagine quadrettate della "smemo". Abbiamo anche già discusso caldamente, oggi come ieri, con quella foga che solo le amiche sanno mettere in una chiacchierarata.

Una professoressa dell'università, una di quelle che ti segnano per la vita, che ti lasciano dentro un carico di energia che non si riesce a smaltire facilmente, riappare seduta accanto a me sull'autobus e non resisto alla tentazione di dirle quanto ancora la porto nel cuore.

Una compagna di scuola riappare nell'ombrellone accanto al mio, senza che per lei sia passato nemmeno un giorno da quando portavamo il grembiule. Abbiamo passato ore a fare l'appello delle compagne, le storie lontane e vicine, aggiornamenti e amarcord.

Una vicina di casa di sempre, una di quelle che saluti perchè sai dove abita ha un'emergenza personale e ci si ritrova a chiacchierare come vecchi amici al bar, come se questi quarant'anni di convenevoli fossero stati anni di profondo legame.


Riguardare le sliding doors che hanno costruito il presente così com'è è divertente, malinconico, straordinario. Il rischio di rimanere delusi fa parte del gioco ma la magia di guardarsi riflessi negli occhi di chi ci ha visto ieri è irresistibile.

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