martedì 15 gennaio 2013

Un sabato...qualunque


AVEVAMO PREVISTO un fine settimana pieno di impegni e di belle idee....MA
Venerdì notte:
# Mini ha la febbre. (La prima negli ultimi 13 mesi...no comment)
# Micro ha la febbre. (Ha fatto il vaccino...no comment)

Sabato:
# alle un'oraprimadiquantoavessicapito arriva una coppia di amici chedipiùnonsipuò per passare con noi il fine settimana. Sposi freschi e innamorati: sguardi persi, premure, baci, cose varie…da sposini ancora senza figli, non potevano scegliere un fine settimana peggiore per un’immersione nel 2.0.
# Micro è la rappresentazione di una mocciosa. Letteralmente. Mini vomita a tavola. Letteralmente. Tra l'annuncio "Mamma devo gòmitare" e il gòmito non passa nemmeno il tempo di girarmi. No comment.
# alle dopopranzo lascio i nani febbricitanti per andare con la coppietta a fare quello per cui sono venuti a Milano. La nonna con il sabato libero accoglie i due bambini abbandonati in un caldo abbraccio e se ne prende cura con l'aiuto peloso di Inga, il quadrupede degli zii, che passano amorevoli a portare un regalo di pronta guarigione (mentre i legali genitori vagheggiano insensibili per la bassa lombarda).
# alle primadicena riceviamo un invito - ovviamente imperdibile - dagli amici B, quelli con cui la serata è garantita, quelli che non vediamo da tanto, quelli che una serata fuori, anche noi senza figli, ce la meritiamo proprio, quelli che stasera è perfetto perché ci sono gli amici siculi che conoscono anche loro, quelli che è un'occasione da non perdere....vero mamma? E la nonnabuonacomeilpane che non dice mai di no, si accolla anche il babisitteraggio serale tanto i bambini sono una garanzia.
I miei bambini vanno a letto alle 9 nei loro letti dopodiché silenzio. Da sempre, per religione, per abitudine, per disciplina e perché fa figo raccontarlo con arrogante orgoglio.
# alle 23.50 la nonnasitter ci chiama: Mini girava per casa cercando un genitore a caso perché “doveva parlargli”. Il dialogo con la nonna è inquietante: “Mini, se ti trovano ancora in giro sgridano me” “Non preoccuparti nonna, glielo dico io che non è colpa tua”. (sic)
Rientriamo con tutti gli amici al seguito. Tanto i miei bambini sono una garanzia, vanno a letto alle 9 nei loro letti dopodiché silenzio. Da sempre, per religione, per abitudine, per disciplina e perché fa figo raccontarlo agli amici.
# alle 00.00 ci accoglie Mini alla porta gesticolando come un politico: "Mamma. 1° non riesco a dormire. 2° non trovo una posizione per dormire." "E come pensi di risolvere questo problema?" "Dormendo nel lettone, mamma"! Gli amici sorridono e ammiccano pensando "eccchecavolo allora capita anche a loro".
# alle 01.30 Micro sovrasta le chiacchiere con urli da contralto finché non la prendo in braccio e me la porto in sala dove si rivela ovviamente felice di trovare una festa. Gli amici sorridono e ammiccano pensando "eccheccavolo anche loro non dormono di notte".

Sabato si conclude alle 02.30 dopo aver vanificato anni di conferenze sui miei bambini che vanno a letto alle 9 nei loro letti, aver traslato di peso Mini nel suo (dormiva "a quattro di spade" nel lettone dopo aver più o meno letto 2 numeri di Topolino) e aver convinto con le quasibuone Micro a dormire nel suo (dopo lavaggio naso, cambio pannolino, coccole e tisana).

Domenica mattina:
# alle comunquetroppopresto Mini ha deciso di svegliare gli ospiti saltando sul loro letto

Alla fine: lo sposo ha pensato seriamente a una vasectomia; la sposa è ripartita frettolosamente dopo essersi fatta giurare che a loro non capiterà mai un fine settimana così (ahahahah). E qui gli amici ridono proprio (non sorridono) e ammiccano perché lo hanno detto anche loro. Una volta, tanto tempo fa!

PS Excusatio non petita, accusatio manifesta, dice il saggio. Ma siccome giuro che i miei bambini di notte sono una garanzia, ci tengo a spiegare che abbiamo fatto un errore sostanziale. Dato lo stato malaticcio e il gòmito, abbiamo dato a Mini 3 tazze di tè durante la giornata. Il nostro. Tè inglese nero come la pece. Era drogato. Quanto a Micro, normalmente ho più voglia di stare al buio in camera sua, di quanta ne avessi con il soggiorno pieno di amici.

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