martedì 2 aprile 2013

Vacanze scolastiche, gite fuori porta e altre riflessioni...

Abbiamo timbrato il cartellino del ponte pasquale al mare, come quasi tutta Milano (il resto del quasi era in montagna ad approfittare dell’ultima neve). Ci siamo convinti, nonostante il tempo, a tentare la sorte..il rischio era una dose massiccia di Pippi Calzelunge e Pantera Rosa sul divano. Abbiamo rischiato e ci è andata bene...siamo riusciti a tenere basso il video-dosaggio d'emergenza.
Il traslocodelweekend sta lentamente (ma molto lentamente) diventando meno drammatico (oppure noi ci stiamo abituando) e abbiamo accettato anche che il riposo è solo quello dell’anima, per quello fisico dobbiamo attendere le gite scolastiche. E così siamo partiti alla ricerca del sole, di un panorama decente e di un cambio di aria che fa sempre bene, a grandi e piccini (se milanesi, anche un po' di più).
In ogni caso Mini al mare è davvero più simpatico e Micro si è rivelata una perfetta party girl divertita e disinvolta dal basso dei suoi 13 mesi.
In questi giorni ho avuto modo di fare alcune riflessioni mammesche:
1. i bambini sono binari: passano dal piccolo lord a lord voldemort in pochi secondi. Sono seduti composti e parlano quando è il loro turno e pochi secondi dopo sono in piedi sulla sedia gridando anatemi mortali. E pochi secondi dopo il giro ricomincia. Mini mi bacia con passione e mi dice che sono la sua sposa, dopo 7 secondi mi caccia via in malo modo dicendo che non è più mio amico! BOH! Non c’è via di mezzo, non c’è il grigio e soprattutto non c’è nessun segnale premonitore. Avviene e basta. È come se avessero un pulsante che si divertono a schiacciare in continuazione: acceso-spento-acceso-spento-acceso-spento… Il problema è che la mammamedia è trascinata dagli eventi e dai loro sbalzi passando da Caroline Ingalls a Crudelia de Mon negli stessi secondi. I bambini però fanno il loro dovere di bambini, le mamme invece finiscono allo psichiatrico. Mistero!
2. il fine settimana fuori porta con i bambini è bello perché…finisce in fretta! Da giovane coppia la domenica sera era un incubo, basta avere dei figli per cambiare prospettiva. Da giovani genitori la domenica sera è una benedizione attesa con bramosìa, il lunedì dei genitori sa di ferie, di caffè con i colleghi, di riunione con il cliente…una passeggiata di salute dopo 72 ore di inseguimenti e di confusa deregulation. Una volta il fine settimana serviva per ricaricarsi e dimenticare lo stress del lavoro, oggi è vero il contrario. E c’è chi mi ricorda che la stagione dei compiti peggiora ulteriormente l’impatto del fine settimana aggiungendo nuovi motivi di costrizione. Cioè: io oggi inseguo un nanetto perché si vesta da solo e ci vogliono circa 30 minuti per indossare un jeans e una maglietta e mi dicono che domani inseguirò un preadolescente perché faccia un riassunto e ci vorranno 30 minuti per riassumere un Racconto al Telefono di Rodari! Bene, appena finisco di scrivere mi informo sui collegi in Canada.
3. le donne non riusciranno mai a bilanciare lavoro e famiglia perché la scuola non glielo permette. Anche in questo caso è una questione di punti di vista: da studente i 6 giorni del ponte pasquale erano persino pochi. Da genitore…3 giorni feriali con i bambini a casa sono una condanna professionale, famigliare ed economica. I nonni, quando ci sono, sono costretti al super lavoro. Le tate, quando ci sono, sono costrette al super lavoro e al relativo super stipendio. Le mamme sono costrette a prendere giorni di ferie - dando il fianco alla facile analisi che le donne, una volta mamme, sul lavoro non sono più affidabili come prima! Il dilemma ha mille soluzioni più una: tutte quelle in cui si declina il ruolo della mamma lavoratrice. Peccato che la parola vacanza con figli abbia una declinazione unica: disastro!
Domani ricominciano le scuole (per un'amica ricominciano giovedì e io domani la penserò tanto), domani anche la città tornerà alla vita regolare (perchè Milano quando ci sono le scuole chiuse sonnecchia pigra) e del fine settimana al mare rimarranno solo le foto e la sacca dei panni da lavare!

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