mercoledì 29 maggio 2013

La lista dei desideri...di oggi

Scrivere una lista dei desideri (che se fossi chic sarebbe una wish list), è catartico, divertente, rilassante. Scriverla e aggiornarla ogni tanto, magari anche spesso, è un modo per cambiare le sue priorità. Ogni tanto bisognerebbe esaudirne uno...perchè se no diventano sogni e non desideri.
Questa è la mia lista di oggi, tra il serio e il faceto:

Vorrei passare una giornata in un centro estetico: parrucchiere, massaggio, viso, mani e piedi e soprattutto la ceretta (per cui però vorrei l'anestesia totale). Tutto questo non fatto di corsa, a spizzichi e bocconi, rubando il tempo ad altro perché a casa mi aspettano...ma proprio con calma. Di solito dopo un po’ mi annoio ma questa è una “lista dei desideri”, quindi si può scrivere.
Vorrei perdere - entro domattina...vabbè dai, lunedì - almeno 15 chili.
Vorrei non avere il conto perennemente in rosso. Il colore in sè mi dona, ma pare che in banca preferiscano brillanti sfumature di nero…
Vorrei la televisione in camera perchè addormentarsi guardando la tv è uno dei piaceri della vita, anche se Maxi non è d'accordo.
Vorrei imbiancare il soggiorno, rifare la camera dei bambini e il bagno (che è un 1972 originale...quel vintage chic che ha stufato). Però come dico io…non al risparmio, passare la giornata con un architetto e la sua matita. Parlare, parlare, parlare mentre lui disegna, crea e lo fa diventare reale.
Vorrei un cuoco a casa...tutte le sere per trovare sempre la cena pronta. Ovviamente che sia giusta…equilibrata, sana, saporita, varia. Senza però dovergli dire io cosa fare e cosa comprare…deve essere autonomo, preparato, silenzioso e soprattutto gratuito. (il marito non vale, è il meno silenzioso e gratuito tra i cuochi).
Vorrei uscire tutti i giorni da casa preparata da vera party-diva: outfit fashion e make up coordinato. Adooro le parole moderne, adoro i programmi tv per cui vestirsi e truccarsi in fretta sono crimini esecrabili. Vorrei avere il tempo (e la voglia direi) di essere fashion anche per andare in cantina a prendere l'albero di Natale.
Vorrei organizzare tanti viaggi: in macchina, in moto, in aereo, in treno. Tante avventure in cui buttarci tutti insieme per ridere un sacco.
Vorrei che questo raffreddore ci lasciasse in pace: a me, a Maxi e alla nonna. Avrei dovuto dire: vorrei una giornata di sole, magari due e consecutive...sarebbe già un passo avanti.
Vorrei già sapere usare il motorino, fare un corso di portoghese, uno di pilates, di yoga, di italiano,  di inglese, magari tornare all’università (non serale, proprio da studente come una volta…lezioni, chiacchiere sulle scale…), andare in palestra, in piscina e a prendere i bambini all’asilo…tutti i giorni. O meglio: quando mi va, all'ora che mi va e nell'ordine che mi va.
Vorrei riprendere il filo di un discorso interrotto male con qualcuno che invece non ne ha tanta voglia, ma a me i film con il finale aperto mi sanno tanto di non finiti.
Vorrei dormire una notte intera, lunga e senza sogni, riposante e ricostituente…di quelle che ti alzi al mattino e sei una persona nuova.

Vorrei…tutto quello che troverò a casa questa sera: disordine, rumori, gridolini, proteste, i “tubini rossi”, lo sguardo affranto di Maxi, il suo mal d’orecchie e i suoi sbuffi da ciminiera e...il mio bagno del 1972.

venerdì 24 maggio 2013

Dedicato alle belle donne e alle donne belle

Sono fortunata, ho tante amiche e poche Amiche e anche viceversa. Sono fortunata, ho una casa bellissima. Abito da tanti anni in una meravigliosa KAPANNA VERDE.
Ha una forma un po' strana: un grande salone centrale e tante stanze tutte collegate tra loro.
C’è una stanza un po’ hippy, piena di libri, quadri, accessori per qualsiasi hobby e profuma sempre di spezie e cannella. C’è sempre la musica accesa ed è meravigliosamente disordinata, di un disordine caldo che rilassa perché è rigoroso, inquadrato, caotico e creativo.
C’è una stanza più moderna, un po’ design e un po’ retrò che profuma di Chanel e Dior. Ha un divano accogliente che invita alle chiacchiere e alle confidenze…quelle serie e quelle cretine delle femmine. Lì dentro ci si sente accolti e protetti, come da una mamma speciale.
C’è una stanza piena di luce e di voglia di vivere, di ninnoli e di piante. Tutto lì dentro ha una precisa ragione di esistere lì e solo lì. E’ piena di libri, di cultura, di energia, di sapere, di risate, di storie. C’è spazio per tutti, chiunque lì dentro ha diritto di parola e di pensiero…più è speciale, meglio è.
C’è una stanza perennemente alla ricerca di uno status che non raggiunge mai. Vorrebbe essere perfetta ma è un disastro, è piena dei mobili dei nonni - perché non è facile lasciare andare il passato - e anche di accessori di design futurista. La porta è sempre aperta ma il tempo e lo spazio sono sempre pochi.
C’è una stanza verde piena di energia creativa, in cui c’è sempre tempo per fare tutto. Ci sono tanti giochi e tanti animali, un sacco di buone idee sane e malsane, allegre e coinvolgenti. Non c’è tempo per dormire lì dentro, ci sono troppe cose da fare. Ci vuole un fisico bestiale per abitarla e chi il fisico non ce l’ha esce da lì carico di entusiasmo o stanco da morire.
C’è una stanza rassicurante e calda, tutta di legno massello, una di quelle che ti fa sentire al sicuro. È piena di libri, vestiti e cibo da sgranocchiare. C’è sempre una risata in canna o un discorso profondo e quieto. C’è sempre qualcun che va o che viene, c’è poco da stare tranquilli, fino a sera quando si spengono le luci della città e il grande divano bianco diventa il centro del mondo.
Ogni stanza ha una porta finestra che si apre su un giardino con veranda. Ogni veranda è diversa dall’altra, abitata e arredata in modo vario. Una delle verande ha un sacco di angoli, ce n’è uno elegantissimo ma con degli spunti casual che creano un effetto solido e buffo; ce n’è uno molto semplice ma molto curato nei dettagli e molto ordinato che rilassa e rassicura; ce n’è uno super creativo pieno di appunti appiccicati al muro e di idee per quando serve una carica, ce n’è uno tutto mio con un mega divano e grandi cuscini dove invitare le amiche per le chiacchiere…e uno sempre pieno di sole dove sedersi a ricordare il passato e ridere del presente.
La mia KAPANNA VERDE è la casa più bella del mondo. Ogni tanto qualche stanza ha la porta chiusa per ristrutturazione. Magari però se da un lato non si entra, basta fare il giro o aspettare la fine dei lavori. Ogni tanto l’arredamento della stanza cambia ma l’atmosfera che si respira lì dentro….quella è una certezza.
Nel salone centrale invece è sempre festa: chiacchiere, film, cene per chi c’è - a volte tanti, a volte pochi. Ogni tanto si fa finta di fare la dieta sgranocchiando carote o si cucina una cena sopraffina. In tanti è veramente festa o veramente dibattito (o anche veramente rissa). In pochi è confidenza, confronto, la pausa di cui tutti abbiamo bisogno per ripartire. Gestire una casa come questa non è facile, è una sfida, è un impegno. L’impegno più bello del mondo.

giovedì 23 maggio 2013

Mamme...Nemiche Amiche

Il miglior augurio da fare a una mamma è di avere tante amiche mamme!
Il peggior augurio da fare a una mamma è di avere tante amiche mamme!
Esistono due categorie di mamme: le amiche che scaldano il cuore, sono di supporto, di confronto e di allegro comune brontolìo e le nemiche che sono competitive e generose dispensatrici di ansia.
Le prime sono una benedizione del cielo. Basta una telefonata e ci si sente subito meglio. Sono accoglienti, sorridenti, hanno sempre la battuta pronta. Sono divertenti e rincuoranti, sanno smontare con un sorriso tutte le naturali paranoie di una neo mamma.
Le seconde sono una condanna. Prolificano soprattutto davanti alle scuole, si nutrono delle anime delle mammemedie. Sono un sottogruppo delle mamme alfa, i parassiti. Si sviluppano e crescono solo in presenza di mammemedie.
C’è la mamma pallavolista: non c’è argomento che lei non sia in grado di alzare più alto. Il Dottor Spock si darebbe alla pastorizia davanti a loro e Tata Lucia opterebbe per un programma di cucina. E’ la più diffusa, non c’è nulla che lei non faccia meglio o di più.
“Come va, tutto bene?” (sembra gentilezza invece è un tranello).
“Sono un po’ stanca, la bambina non sta bene e da una settimana non chiudo occhio”. (ecco la mazzata)
“Una settimana? E hai quella faccia? Ma dai, io non dormo da 6 anni e ieri la direttrice mi ha chiesto se ho 32 anni…figurati!”
“Hai tempo per un caffè?”
“No, mi spiace, devo scappare...tra il lavoro e il nuoto di mio figlio è tutto un incastro.”
“Ma dai, solo 5 minuti. Anche io lavoro a tempo pieno e porto regolarmente i miei figli a musica (violino e pianoforte), lingue (inglese e russo), karate, circo, teatro e pittura astratta. Però ho sempre 5 minuti per un caffè con le amiche. Basta volerlo.” (Io e te non siamo amiche, fattene una ragione!)
C’è la mamma tale-bio: così bio da essere talebana. E’ inarrivabile, deprimente. Perché poi abiti nella metropoli inquinata per definizione non è dato saperlo. Forse per torturare le mammemedie.
“Meno male che esistono i bastoncini di pesce, ieri sera sono arrivata tardi e almeno ho rimediato la cena.”
“Ti prego, non dirmi che dai i surgelati ai tuoi figli i! Quando arrivo tardi preparo delle polpette di quinoa e semi di guaranà che poi condisco con una salsa di alghe e tofu. I miei bambini le adorano, in 40 minuti sei a tavola e sei sicura che i tuoi figli stiano mangiando qualcosa di sano.” (Forse avrò avvelenato i miei figli ma io in 40 minuti avevo già sparecchiato.)
C’è la mamma velista in solitaria. E’ così solitaria che il primo essere umano vicino a lei è a qualche centinaio di miglia nautiche. Abita a Milano, notoriamente popolosa ma è lei più sola di Remì.
“Ieri sera mio marito era a Roma e i bambini erano intenibili, da sola è sempre un caos.”
“Per una sera? Tu hai sempre qualcuno che ti aiuta, io sono sempre sola eppure faccio tutto. Ieri ho portato i bambini dalla pediatra ed è stato divertentissimo. Siamo andati a piedi anche se pioveva tanto sono solo 5 km. Il grande sul monopattino e io con i tre gemelli: uno nel marsupio davanti, uno dietro e uno lo tenevo sul fianco, così sono comodissima. Al ritorno siamo andati a fare la spesa e a casa ho stirato mentre lievitava la pasta della pizza e i bambini costruivano una capanna di cartone.”
Che palle! SI può dire? Le mamme ostili sono la peggior categoria che una mamma si possa trovare davanti. Si contrastano solo con una solida rete di mamme amiche, di amiche mamme, di amiche e basta; infatti le mamme ostili di solito non sono nella rosa delle amiche, si incontrano ai giardini o davanti alla scuola, in quelle situazioni in cui una chiacchiera tira l’altra e loro sono lì pronte a rovinare la giornata a una povera innocente che voleva solo essere gentile. Vanno evitate come la peste. Non c’è niente di peggio che incontrare sulla propria strada al mattino alle 8 una donna da combattimento armata di figli e di tempo per chiacchierare.

lunedì 20 maggio 2013

Ubi maior...la mamma cessat

Non sono partita, non mi sono dimenticata, non mi sono stufata….sono MALATA!!! DI NUOVO!!!
Maggio è andato così, travestito da Gennaio o da Agosto, senza via di mezzo. La prima metà del mese se ne è andata così: tra una supposta e una candelina. Abbiamo trascorso 1 settimana di festeggiamenti come si conviene una Maestà Imperiale che compie gli anni + 1 settimana di notti insonni per la Regale influenza dell'altra Imperiale Maestà.
La seconda metà di questo mese dispettoso è iniziata con un blando e timido: COUGH COUGH... "E’ solo un po' di tosse". E' la stessa cosa che dissero dell'uragano Katrina: "E’ solo un po' di pioggia".
Tosse da scoppiare (e da annoiare), gola arroventata, voce - quando presente - un po' troppo baritonale per essere mia, dolori alle ossa, naso chiuso, mal d'orecchie, intestino impazzito, febbre alta, sonno cosmico, mente annebbiata, fazzoletti in ogni cantone, maglione di lana di conforto, materasso con l'impronta. Questo descrive a grandi linee me, Maxi e…la nonnacheilcielolabenedica
AARRGGHH
La vera verità è che il mondo non si ferma quando si ammala il papà (mentre il papà si ferma, anzi..si vulcanizza al suo amato divano), rallenta se si ammala anche la nonna (che non si ferma mai), tira il freno a mano se ci si aggiunge anche la mamma (che si accascia sotto il piumone).
E' stata una settimana davvero complicata tra Martedì e Sabato si è scatenato l’uragano. Prima io cacciata dall’ufficio con il marchio da untore, poi Maxi che giovedì notte urlava di dolore per l’otite, fino all'alba di venerdì quando la nonna mandava messaggi inquietanti dopo una notte passata a discutere con Montezuma sull'opportunità della vendetta verso l'uomo bianco.
Abbiamo speso in farmacia il budget accantonato per le ferie… Avremmo fatto la felicità di un caro amico farmacista. Peccato che è lontano, in questi giorni avrebbe fatto comodo: avremmo potuto chiedere lo sconto, una dilazione dei pagamenti o almeno la consegna a domicilio.
Sabato è stato il momento culminante: tutta la famiglia riunita sotto lo stesso tetto; costretta sotto lo stesso tetto; incatenata sotto lo stesso tetto. Fuori pioggia, vento e freddo, dentro…il 50% degli abitanti della casa era inutile, malconcio e irrecuperabile; il 50% era vitale, allegro, pimpante, esaltato, eccitato, energico, dinamico, rumoroso, verbale, verboso, sonoro…AIUTO!
Ma la vera domanda è stata: in quanti sono?
Alle 6.45 di Sabato mattina ho sentito chiaramente suonare la “Cavalcata delle Valchirie” mentre una falange di nanidagiardino invadeva la nostra camera! Da quel momento non hanno mai, mai, mai smesso di parlare, chiedere, inseguire, toccare, chiamare, volere, prendere, tirare, lasciare, abbandonare, spostare, aprire, chiudere, piangere, discutere, spingere, litigare. Un incubo!
Alle 5 del pomeriggio ho avuto le visioni: Diego e Sid, la tigre e il bradipo di Ice Age sconfitti dai due piccolissimi opossum che dichiarano: "Se qualcuno chiede erano in 50 ed erano serpenti a sonagli".
Qui ci sono bambini dappertutto, saranno migliaia. Sono sotto, sopra, di lato, dentro gli sportelli, dentro gli armadi, sotto il divano. Ma quanti sono? Non riesco a contarli, non faccio in tempo a contarli e sono già aumentati. Loro in migliaia e io sono sola. Provo a nascondermi, così non mi trovano e piango in solitudine la mia sconfitta. In bagno…trovata! Nello sgabuzzino…trovata! Non ce la farò mai. Vinceranno loro e i posteri troveranno il mio corpo coperto di biscotti e macchinine.
“Domani è un altro giorno”, dice la mia amica Rossella…spero sia davvero un altro e non uguale a questo altrimenti la mia autodenuncia di mammamedia diventa un’autocertificazione di mammadisastro.

venerdì 10 maggio 2013

Lo so, lo so...non lo sapessi ma lo so. La so tutta. La "teoria" la so tutta. Sono laureata in "teoria", ho un master in "teoria", sono inattaccabile nella "teoria". E' che proprio - in pratica - è tutto un altro film!

h.7.30
Buongiorno amori della vita, luci dei miei occhi, ragioni della mia esistenza. Stavo contando i minuti in attesa che vi svegliaste perchè avevo voglia di vedervi, di abbracciarvi

SCENDI dal mio letto
NON saltare sul mio letto, sulla mia pancia, ti prego un attimo, mi fai maleeee
NO non puoi fare colazione sul divano
NO non puoi fare colazione in piedi sulla sedia
NO oggi non è domenica, è ora di andare a scuola
NO la televisione al mattino per cortesia NO
NO non puoi portare a scuola il trolley pieno di giochi
NO non puoi andare a scuola con la sola canottiera, non mi pare il caso
NO non possiamo andare a scuola in monopattino, 4 semafori da attraversare, i tacchi alti, la borsa del pranzo, le macchinine, la sacca con i cambi e l'ombrello. NO il monopattino NO
NO non puoi venire in ufficio con me

MUOVITI finisci la colazione
MUOVITI mettiti le scarpe, no, non è ora di guardare nella cesta dei giochi, METTITI le scarpe
MUOVITI andiamo, siamo in ritardo
MUOVITI il semaforo è verde, dobbiamo attraversare

...

h.19.30
Ciao amori della mia vita, luci dei miei occhi, ragioni per cui sono rientrata a casa nonostante lo sciopero dei mezzi, il tacco alto, la scarpa stretta, l'ombrello rotto e il progetto che ho lasciato a metà. Era dalle 4 che guardavo l'orologio in attesa del momento di tornare a casa, avevo una voglia matta di vedervi, di farvi le coccole, di sentire come è andata la vostra giornata

NO non puoi mangiare il chupa chups prima di cena e nemmeno dopo cena e meno che mai puoi mangiarlo sul divano guardando la tv
NO non puoi guardare un film dei grandi, direi che la peppa pig è più che sufficiente
NO non puoi lanciare arrampicarti sulla libreria per prendere le macchinine di tuo fratello
NO non puoi aprire le tempere a quest'ora
NO non puoi fare le bolle di sapone in soggiorno
NO non puoi stare in piedi fino alle 10, è ora di andare a letto
NO non puoi non lavarti i denti
NO non ti spiego l'origine del mondo proprio adesso, è ora di dormire. le domande difficili si fanno entro le 4 del pomeriggio e magari di domenica
NO non vi preparo il tè con i biscotti…andate a lettooooooo

MUOVITI finisci il bicchiere d'acqua che stai sorseggiando da un quarto d'ora per perdere tempo
MUOVITI chiudi la cesta dei giochi che stai osservando da 10 minuti per perdere tempo
MUOVITI non puoi impiegare 20 minuti per passare dal soggiorno alla tua camera, mica abitiamo in un palazzo?
MUOVITI non puoi passare la serata a ciucciare lo spazzolino da denti…ne hai solo 4, quanto tempo ti serve per lavarli?
MUOVITI finisci di lavarti i denti, non puoi lavarli uno alla volta, tua sorella lo fa perchè ne ha 4, non puoi fare quello che fa lei…andate a lettoooooo

....

Io so, lo so, lo so che la teoria dice tutt'altro ma non farei tanto la pignola...scagli la prima pietra la mamma che è senza peccato! Tutto questo ha di buono che costa una manciata di calorie, è assimilabile alla palestra, è un anticoncezionale naturale e quindi economico, è il ritornello sempre uguale quindi forse rassicurante che scandisce il tempo di qualità che una mammamedia passa con le sue creature sognando di essere salvata da Tata Lucia. E pensare che la stessa mammamedia una volta sognava di essere salvata da un principe azzurro…cosa che è anche successa, salvo che poi con il principe ha fatto due figli. Lui è rimasto in sella al destriero in giro per il mondo libero e lei è rimasta in sella alla sedia della cucina incollata da avanzi di pappe.

mercoledì 8 maggio 2013

h.16:28....è un maschio!

AUGURI bel maschione mio che stamattina mi hai detto: "adesso che ho 4 anni, sono un ragazzo!",
che ieri sera mi hai detto: "mi fai impazzire, mi fai buffare" (perchè sono buffa), che mi vuoi sposare e che mi dici essere bella come una rosa. Che mi seduci con uno dei tuoi sguardi blu come il cielo e che mi fai tanto ma tanto ridere! Che stanotte ti sei infilato nel lettone sorridendo sornione a noi che nel lettone non ti vogliamo...perchè essere grandi è proprio "figo" ma essere piccoli ancora di più.

AUGURI bel topino mio che non sei già più "il mio topo" perchè ormai sei grande, ma che in fondo sarai per sempre "il mio topo" perchè è un fatto! Anche quando sarai alto 2 metri in fondo al mio cuore sarai "il mio topo" e sarà un segreto fra te e me (o forse solo fra me e me)

AUGURI bel maschietto mio che la prima cosa che ho visto di te sono stati i tuoi attributi! che sei nato di slancio perchè all'ultimo secondo ho avuto paura di te che mi lasciavi e ti ho rispedito indietro e un'ostetrica grande come una casa mi è saltata sulla pancia per stanare te da me e me da te però poi ci siamo guardati e ci siamo piaciuti un sacco. Che sei arrivato con calma perchè quando abitavi nella casa dei bambini, che sta sulle nuvole, avevi altro da fare che non fosse venire da noi, nonostante le numerose chiamate del tuo angelo custode. Che 4 anni fa ti ho preso in braccio molte ore dopo che sei nato perchè…dormivi come un sasso nel fornetto trasparente (si sono spaventati tutti quel pomeriggio…me lo hanno raccontato dopo ma pare che li abbiamo fatti davvero tremare di paura) e io ho dormito con te. Che sarai - temo - sempre lentissimo a fare qualsiasi cosa e inseguirti sarà il mio lavoro finchè non troverò una povera altra-donna a cui delegarlo e io me andrò finalmente in ferie.

AUGURI bel tipo che sei, che hai sbrindellato il cuore del tuo papà, che adesso che sei grande ci prova a fare il duro - perchè sei uno tosto mica da ridere - ma poi si squaglia se lo guardi dritto negli occhi e non resiste alla tentazione di una coccola soprattutto quando a sgridarti sono io.

AUGURI amore mio che tiri fuori la parte migliore di me o alternativamente 5 minuti dopo risvegli la strega cattiva che mi dorme sulla spalla.

AUGURI per questi tuoi fantastici 4 anni, meritati e goduti. Abbiamo discusso a lungo del fatto che ne volevi 5 ma io so che saprai aspettare e scoprirai quanto sono belli questi tuoi 4 anni.


lunedì 6 maggio 2013

La ricreazione 2.0

Quando un bambino compie quattro anni e i suoi genitori organizzano una festicciola in casa, un numero esponenziale di cristiani in giro per casa è un rischio evidente. Se la festa è fuori Milano, è difficile lasciare i bambini e tornare a riprenderli. Se poi la festa è di domenica pomeriggio difficilmente i maschi si accollano il figlio-non-invitato per una giornata di parentale simbiosi (se uno ha 4 anni, l’altro verosimilmente ne ha 1-2 e il papà lo teme come la kryptonite, oppure ne ha 6-7 e ha sicuramente i compiti, cosa che il papà teme più della Ferrari espulsa dal Gran Premio).
Ieri: festa di compleanno, fuori Milano, domenica pomeriggio in famiglia…con amici NOSTRI, quindi tanta gente e tanta festa.
Mini è sparito pochi secondi dopo aver varcato la soglia del giardino risucchiato da un esercito di bambini urlanti. Maxi è sparito pochi secondi dopo aver varcato la soglia del giardino risucchiato da un esercito di padri cocktail-muniti. Micro si è incollata al tavolo degli stuzzichini rassicurata dal cibo e terrorizzata dall’esercito di bambini urlanti. Io mi sono goduta e stragoduta le mie amiche.
La popolazione della festa era composta di femmine, maschi e nanidagiardino in quantità e ognuno ha dato il meglio del suo ruolo.
Le femmine hanno fatto tanto salotto e sfoggio di capelli in ordine, trucco e abitino elegante (che nella school run settimanale è precluso). Si sono godute un bicchiere di vino bianco, le chiacchiere rasserenanti delle amiche e la piacevole sensazione di essere ancora giovani galline! Un giardino privato, chiuso, con un animatore è il modo migliore per godersi la domenica 2.0: io qui, tu lì e stasera ce la raccontiamo.
I maschi hanno fatto tanto salotto, fumato la pipa, il sigaro, la sigaretta, bevuto vino, prosecco, litri di coca cola e mangiato chili di cibo normalmente vietato dalla moglie crudele preoccupata della zona over40. Hanno parlato di…macchine, donne, macchine, donne e...credo nient’altro, facendo finta di non avere i capelli brizzolati - se ci sono ancora, la pancetta evidente e un tot di figli a carico.
Le differenze di genere sono esplose in tutta la loro profondità verso sera quando la padrona di casa ha aperto la piscina per i pochi rimasti.
I maschi hanno corso come fanno le femmine a una svendita di scarpe, i nani hanno corso perché quello che fanno i papà è sempre più divertente di quello che decidono le mamme. Le mamme hanno tentato l’opposizione minatoria: “guarda che pensi tu a tutto” ma i maschi erano ormai troppo lontani per sentire l’anatema! L’atteggiamento di un maschio in una situazione evidentemente ludica è l’autogestione: moglie = mamma = non sento, per il principio per cui 4 anni e 40 anni sono molto più simili di quanto sembri!
Alla fine della ricreazione i maschi si sono rilassati sotto le docce abbandonando pulcini stremati e umidicci alle cure di…chiunque dichiarando: “sono stravolto NON HAI IDEA che fatica tenerlo in piscina!”  (SGRUNT - il mariticidio DEVE essere necessariamente depenalizzato).  Le mamme che per motivi insondabili non riescono a guardare un pulcino bagnato e abbandonato, hanno affrontato l’orrenda sensazione di déjà vu del corso di nuoto settimanale, si sono arrese al capello arricciato di umidità, al trucco colato, ai ben noti schizzi di acqua clorata e a un recalcitrante nanetto che opponeva strenua resistenza alla doccia al phon, ai vestiti asciutti avendo una sola priorità: CIBO!
Una festa di compleanno in una casa con piscina, di domenica pomeriggio, fuori Milano, con gli amici di sempre, è l’occasione perfetta per far venire a galla le meravigliosamente complesse dinamiche che rendono la vita di coppia 2.0 meravigliosamente complicata e spremere da persone di intelligenza medio alta, la quintessenza del maschio e della femmina di primordiale sapore.