lunedì 17 giugno 2013

Feste d'estate: viva gli sposi!!!

Maggio è stato il mese del paracetamolo. Un disastro epocale: pioggia incessante, piumone che andava avanti e indietro dal sacco sottovuoto, stivaloni da pioggia e tanto tanto sciroppo.
Giugno è arrivato con un carico - molto più interessante - di eventi sociali e di fiori…d’arancio con la loro roulotte di accessori: addio al celibato e nubilato (perché se no non sono sposi); trucco, parrucco, abito nuovo (4 matrimoni con lo stesso vestito? Non sia mai, su facebook nascerebbe il gruppo: compratele un vestito), accessori coordinati e qualche volta anche un giorno di ferie.
Giugno però è per definizione il mese dei giorni di ferie causa festa perché - non lo invento certo io - l’anno finisce il 20 giugno e ricomincia il 20 settembre. In mezzo è terra di nessuno.
Tutti devono salutare tutti, tutto deve avere una chiusura formale: civediamoprimacheparti è il leit motiv di queste settimane. E dal 20 maggio l’agenda comincia a riempirsi…
La scuola è l’apoteosi del saluto: feste, saggi, riunioni, colloqui…(e io sono solo al nido e alla materna) si aggiungono agli aperitivi con i colleghi, con il capo, con le compagne di pilates, con le mamme del parco, con gli amici di sempre. Una follia!
Una mammamedia che lavora avrebbe realmente bisogno delle ferie dal 20 maggio al 20 giugno (di Luglio è meglio non parlare povere mamme).
Riunione di fine anno (nido+materna). Colloquio individuale di restituzione (nido+materna). Festa di fine anno (alle 15:30). Pizzata con le maestre. Riunione per organizzare i laboratori della festa di fine anno (alle 14:30 in prima convocazione e alle 16:30 in seconda convocazione portando lavoretti prestabiliti). E mi sa che non ho ancora visto niente, mancano tutti gli sport e i catechismi…pant pant!
In questa agenda che sembra quella di Michelle Obama e che è uguale per tutte le mamme del mondo, a casa Maxi si sono aggiunti due matrimoni: due addii al celibato, due addii al nubilato (4 sere da incastrare esco io, resti tu), un giorno di ferie, 2 babysitteraggi estemporanei (e notturni).
La settimana scorsa, infrasettimanale, il primo, tenerissimo! Lo sposo è uno di famiglia (le nostre mamme sono amiche di pancione e vicine di casa) e la sposa è la sua highschool sweetheart…decisamente d’antan e molto romantico. Si sono sposati il 12 perchè per loro è una cabala che dura 20 anni...convivono e condividono un numero vario di animali e di responsabilità ma mancava il sigillo, la benedizione umana e divina. E così ci siamo riuniti in alta uniforme sotto il primo brutale sole di giugno - brutale perché primo - e abbiamo pianto, riso, applaudito, mangiato, mangiato, mangiato e anche ballato, ballato, ballato come se tutti avessimo ancora 20 anni e fossero i primi commoventi matrimoni. Perché la verità è che gli sposi sono sposi sempre, a 20 o a 40 anni, fanno tenerezza, commuovono chiunque. Non si può restare insensibili davanti a una sposa…sta lì davanti a tutti un po’ protagonista e molto fragile, mette a nudo tutte le sue emozioni in pubblico e ascolta lui dire per primo quella frase che aspettava da anni: io accolgo te come mia sposa. Mi vengono ancora i brividi quando la sento. La voglia di rispondere: “davvero?” è proprio tanta per tutte.
Mini e Micro erano a casa e la loro giornata è stata uguale a tutte le altre ma per Paolo e Nicole è stata speciale. Io e Maxi abbiamo indossato l’abito della festa, ci siamo trasformati nella versione da rotocalco di noi stessi…(adoro sembrare una diva anche solo per un giorno), abbiamo incontrato altri buffi personaggi a forma di divi della tv (gli stessi che il giorno dopo erano correvano con il capello scarmigliato), abbiamo onorato gli sposi svuotando la cantina e la cucina e siamo tornati a casa alle 3 di notte distrutti dalla stanchezza, con le tasche piene di confetti, una sacco di buon umore da festa e il buon sapore della promessa d’amore che si fa davanti all’altare e agli amici.

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