mercoledì 26 giugno 2013

Mi si è sposata laSimona!

“Mini guarda, adesso si sono sposati”
“No, perché non si sono baciati sulla bocca!”
Il riassunto di una cerimonia nuziale tra le più intense a cui abbia partecipato.
“Mini, cosa ti è piaciuto di più di questo tuo primo matrimonio?”
“I confetti e le mongolfiere di fuoco”
Il riassunto di uno dei ricevimenti più sereni degli ultimi anni.
Gli sposi hanno curato ogni dettaglio, quelli seri delle emozioni e quelli faceti del buon ricevere: il riso fucsia come le scarpe della sposa, le bottigliette di bolle di sapone, le caramelle e gli ombrelli pronti per tutti; i confetti colorati, la caricatura degli sposi in ogni cantone e decine di mongolfiere di carta sostenute da una fiammella lanciate nel cielo del lago di Como. Per il resto: acqua a catinelle, freddo autunnale (mannaggia al mio abito scollato) e nebbia in sinfonia perfetta con lacrime, applausi, brindisi e balli sfrenati.
Mi si è sposata laSimona!
Per me un’emozione travolgente: lei…con lui e i loro figli tutti per mano all’altare a confermare davanti a Dio un amore che dura da 20 anni e che loro celebrano ogni giorno da sempre. Quando si amano e quando si amano un po’meno.
La sposa era su un ottovolante di emozioni: fare in fretta, buttarsi tra le braccia del suo amato, scappare dalla porta sul retro, urlare al mondo quanto lo ama, mandare via tutti e rimanere sola con lui, passare direttamente alla festa perché entrare in chiesa faceva paura… Le emozioni di tutte le spose che però lei ha condiviso, ha lasciato trasparire.
La famiglia è stato il leit motiv. Quella con la F maiuscola: due figli, un cane, un gatto, una casa al mare e una station wagon! Mancava il sigillo divino e hanno rimediato.
Lui la ama da sempre, dal giorno che l’ha conosciuta una ventina di anni fa. Ha scelto lei e solo lei e ha deciso di prendersene cura. Dallo stesso giorno lei lo possiede, lo ama, le appartiene con un piglio e uno sguardo che lasciano poco spazio a incertezze. Quando parla di lui lei ringhia e cambia argomento troppo orgogliosa per ammettere che senza di lui non potrebbe nemmeno respirare, troppo innamorata per dirlo ad alta voce perché l’amore è una cosa seria, privata. Sono davvero le due metà di un unico tutto.
Lui ha sempre avuto un desiderio: sposare quella donna. Lei ha sempre avuto un sogno: quest’uomo. Per fuggire dal matrimonio (e dal suo inevitabile indotto) lei ha tentato la carta dell’indifferenza, poi quella dei figli e poi quella degli animali ma niente da fare, lo sposo la voleva portare davanti all’altare.
Alla fine quando hanno assolto ai doverti istituzionali ed è rimasta la coppia, non più ragazzini, non più fidanzatini ma famiglia, sono andati all’altare tenendosi per mano…tuti e quattro.
Hanno giurato davanti a Dio, agli uomini e ai loro figli. Che responsabilità, che emozione, che intensità. Ho sempre pensato al matrimonio come a un inizio, quel momento che dà il via ai progetti di due innamorati. Nella vita 2.0 il matrimonio è un affare di famiglia. Lo sposo che entra in chiesa accompagnato dalla figlia di nove anni. La sposa che attraversa la navata tenendo per mano il suo innamorato di 4 anni. Il giuramento fatto in 4 mano nella mano. E’ stata una promessa sigillata con il piombo fuso.
Mi si è sposata laSimona!
Da oggi è moglie a tutti gli effetti: abito bianco, benedizione, anello, firma sui registri e regolamentare addio al nubilato (era pur sempre tecnicamente nubile).
Lo sposo ha realizzato un sogno ventennale, la bionda al suo fianco è sua, non più solo la madre dei suoi figli ma la sua “Signora”.
La sposa è riuscita a dominare l’emozione e dopo tre tentativi interrotti dal pianto, dal riso, dall’emozione per questa situazione un po’ surreale, è riuscita a dirlo: ti accolgo come mi sposo. Poi si è rilassata, ha sorriso e lo ha baciato.
I bambini hanno ringraziato Gesù per questo regalo magnifico che è la loro famiglia: di ieri e di domani.
Mini ha controllato che il matrimonio fosse effettivamente avvenuto e che gli sposi si baciassero sulla bocca, ha mangiato chili di confetti, ha ballato Gioca Jouer con noi (“ma dai, ma certo che la conosco…la balliamo sempre a scuola”!)
E io, come sempre ai matrimoni, ho guardato Maxi e ho pensato che avrei voluto essere all’altare con lui a giurare ancora e ancora e ancora…

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