venerdì 26 luglio 2013

Luglio, col bene che ti voglio...sei proprio un bell'imbroglio!

Luglio è terra di nessuno.

A Giugno finisce l’anno (quello vero): finisce il corso di nuoto, la serie tv del martedì, la scuola, il corso di pilates. Ad Agosto si ferma tutto, a Settembre si ricomincia e Luglio è lì nel limbo tra la fine e l’inizio, non appartiene a nessuno. Ha il sapore delle vacanze ma non troppo, del lavoro ma non troppo da 0 a 70 anni.

Nella fascia 0-18 è il mese senza scuola ma senza vacanza - o con vacanze rattoppate da genitori che devono necessariamente liberarsi dei figli in attesa delle ferie (differenza semantica importante).

Nella fascia 18-28 è il mese dello “svacco”. Il Lavoro (o studio) diventa binario: si impenna per l’ansia da fine dell’anno o si infossa perché tanto è la fine dell’anno.

Nella fascia 28-38, quella dei DINK (double income no kids) è il “nonfacciolaspesatantoèluglio”: aperitivi, cene, grigliate. E’ il mese del raccolto sociale dopo una primavera passata a coltivare amicizie improbabili con chiunque abbia dichiarato di possedere una seconda casa con piscina.

Nella vita 2.0 è un imbroglio e basta! I nanidagiardino hanno finito la scuola e per le mamme (e i nonni) inizia il turno coatto. A Milano la città si cala in una bolla sonnacchiosa e pigra e il venerdì pomeriggio è morte civile. Le mamme che lavorano e quelle che non lavorano a Luglio sono nella stessa palta. Dopo un anno di apnea e corse tra, scuole, sport, pediatri, pidocchi, compiti, saggi è ora di prendere fiato ma pensare di farlo a Luglio è solo un’illusione. Luglio rappresenta l’horror vacui, la paura pura: bambini a carico senza un programma che li sostenga…il peggiore degli incubi dopo la varicella e vicino solo ai pidocchi.

Chi resta in città ha la scappatoia del centro estivo - la sublimazione della terra di nessuno: scuole che si accorpano, insegnanti mai visti, programmi fittizi che fanno la gioia dell’intellighenzia del Sistema Scuola ma che in realtà sono aria fritta, bambini sconosciuti costretti a convivere per 1, 2, 3 o 4 settimane, mamme esauste perché…è Luglio.

Chi parte si becca la vera sòla: la vacanza con figli è la sublimazione del concetto di arresti domiciliari:

  • Le mamme brave già da Marzo hanno cooptato forzosamente tate, nonni, bisnonni, zii, cugini (fino al terzo grado), vicine di casa (dalle medie all’università). Hanno organizzato un ricambio settimanale così che la compagnia sia sempre fresca e pronta per la maratona 24/7 di attività, responsabilità, urla, capricci, giochi, spesacibospiaggiananna (in ordine sparso). Qualcuna resta al mare con bambini e prigionieri coatti e qualcuna torna in città. Le prime ammanettano i nanidagiardino al prigioniero di turno per godere della libertà di…fare la spesa! Le seconde verticalizzano il lavoro, consumano le ferie, la maternità, la pietà del capo e stanno al mare dal venerdì alla domenica (come i mariti degli anni ’50) felici della mole di lavoro che ritrovano il lunedì.

  • Le mamme disperate si associano e organizzano convivenze più o meno improvvisate in nome del benessere dei nanidagiardino. Le convivenze improvvisate sono per definizione un numero di magia: fioriscono amicizie o appassiscono rapporti. Partono con chiunque possieda una casa con una camera in più e un metro di giardino e così le case di vacanza diventano un caravanserraglio di mamme, bambini, tate, nonni, con gerarchie sparpagliate e generazionali. Tutti, dal Forte alla Riviera si addormentano sperando che domattina sia il 1 settembre.
    I nonni sognano quel tempo in cui in casa regnava un terrorizzato silenzio; le mamme sognano bambini da rivista patinata per fare bella figura con i padroni di casa; l’amica spera di non far notare ai genitori la folla che abita in casa loro e così…l’affare si complica e si torna a casa con tante domande e una certezza: l’anno prossimo mi organizzo meglio.
  • Le mammemedie fanno i conti con nonni che danno già il 100% durante l’anno e chiedere il 130 diventa difficile, con i bambini che devono pazientare e vivere nel caldo senza scampo di Milano in attesa delle ferie di famiglia (che per casa Maxi saranno un’interessante scommessa).

A Luglio le mamme si giocano l’onore, la dignità e il rispetto delle “colleghe”. Chi resta al mare o in montagna da solo o in compagnia, chi resta in città e corre avanti e indietro per salvare capra e cavoli (e incasina gli uni e gli altri), chi tenta la via di mezzo e prova il brivido del mix and match tra famiglie.

Luglio è il banco di prova di amicizie, modi, metodi, stamina delle mamme…e dei papà che sopportano. La verità è che le mamme sognano un Luglio in ufficio mentre sono al mare, bambini che giocano mentre dormono e che magari non litigano per più di 3 minuti, il pranzo pronto mentre si resta in spiaggia, la casa in riva al mare con vista sulle montagne, la tata che pensa a tutto e un libro sotto l’ombrellone. Perché quando si sogna bisogna farlo a colori.

Buona estate a tutte le donne.

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