mercoledì 4 settembre 2013

Pensierini dalle vacanze - La Sicilia

Le vacanze sono finite. Le valigie sono ancora aperte in soggiorno in attesa delle 76.436 lavatrici ma i ricordi sono ancora vivi, l’abbronzatura è ancora evidente e la voglia di rimettersi le scarpe chiuse ancora poca. Milano ci aspettava e ha conservato per noi quella sua puzza di città caratteristica di cui alla fine delle vacanze tutti i milanesi hanno nostalgia e il foglio bianco aspettava me per condividere i ricordi.

Eravamo rimasti…alla seconda settimana di vacanza: un frullato di frutta, anzi…un colorato mazzo di fiori!

La settimana è iniziata con la transumanza della famigliabrambillainvacanza: Maxi con una macchina carica tipo emigrante che lascia il paese per cercare fortuna - ed essendo solo ha sfruttato ogni anfratto per accatastare oggetti e sacchetti (non devo sottolineare che ho lasciato a casa tutto ciò che era utile per portare tutto ciò che era inutile), poi con un passaggio ponte da ventenne in cerca di avventura. Il giorno dopo in aereo io, i bambini e una tata mercenaria e straniera di 20 anni (alla partenza eravamo in aeroporto noi + i miei + una famiglia di amici, un quadretto degno della migliore tradizione meridionale di inizio secolo).

Arrivati in trinacria abbiamo preso possesso della casa: una bomboniera! La casa che io avrei disegnato per la mia famiglia! Ho scoperto che la casetta in canadà con giardino e fiori di lillà…esiste per davvero! E giuro che nella nostra c’erano dei fiori lillà. Io e Maxi abbiamo scoperto il piacere della chiacchiera in veranda, Mini e Micro hanno vissuto hippy per 3 settimane, correndo nudi in giardino a ogni ora del giorno e con una mega piscinona gonfiabile hanno trovato il paradiso.

In mezzo ai fiori di lillà, in questa casa bellissima sono anche sbocciati 4 fiori tipici della tundra piemontese. Una famiglia di amici in pieno tour fly-and-drive hanno suonato, hanno chiesto asilo per recuperare le forze, un pranzo all’ombra e una doccia infinita. Abbiamo offerto la doccia, l’ombra per il pranzo, tonnellate di cibo e una folcloristica folla di amici venuti a vedere questi esemplari di abitanti del profondo nord.

La tata mercenaria si è affannata a fare letti e scopare sabbia dalla sala, i bambini si sono affannati a disfare letti e portare sabbia in sala e Maxi si è affannato a raccontare, mostrare, presentare e soprattutto mescere vino.
Sono ripartiti dopo 4 giorni ubriachi di vino, di profumi, di panorami, di cibo e dell’allegra accoglienza del sud, calda come il vento di scirocco di agosto. Purtroppo hanno lasciato la casa vuota e Mini abbandonato in compagnia della sua noiosa famiglia dopo 4 giorni a discutere di macchinine e gavettoni.

La prima settimana di vacanza è trascorsa così nella follia pura di una casetta affollata e rumorosamente allegra in cui ho potuto vedere che tra 10 anni le dinamiche saranno le stesse: lavati i denti, ti sei lavato i denti, lavati le mani, ti sei lavato le mani…consolante!

Il clou della settimana è stata l’attesa palpitante per il ferragosto che da queste parti è un capodanno sotto il solleone: cenone, abito lungo, trenino, tutto d’ordinanza…più i gavettoni finali che servono a ricordare che è pur sempre estate. Finita la festa gabbato lu santo e qui è proprio così: il 15 agosto è il giorno più molle dell’anno, ci si trascina a tavola (ovviamente) per un pasto lucculiano e bollente e un pennica di tutto rispetto. E con questo si chiude il sipario. L’estate è finita, si torna a studiare, a lavorare, qualcuno torna “in città” (8km dal mare), si parla di scuola, di lavoro e di vacanze invernali. Ma come? Io sono appena arrivata, non ho ancora il segno del costume…aiutooo…non lasciatemi qui da sola in spiaggia!

E invece è proprio così, mentre per la famiglia Maxi è tutto inziato, per gli amici e parenti è tutto finito e trascorriamo così disallineati e felici le successive due settimane.

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