Noi genitori moderni abbiamo fatto figli quando avevamo già una vita strutturata: una rete di amici, interessi, impegni socio-culturali (socio = degustazione di formaggi valdostani; culturali = cinepanettone di Natale)
Poi sono arrivati loro, alti meno di un metro, non autonomi, con un carico di impegni decisamente laborioso e ci hanno portato coattamente alla socialità 2.0 - quando non conosci più "tizia" ma "la mamma di..."! Ed eccoci daccapo: le “femmine” che finiscono per parlare sempre di bambini (il mio fa, il mio dice, il mio va) oppure del passato (“ho un’amica…cioè avevo un’amica quando avevo una vita, un’agenda solo mia”); i “maschi” che invece parlano di lavoro, motori, calcio (di donne no, non ancora, perché non sono realmente “amici” e non si sa mai…a 40 anni hanno imparato a lavorare sulla prima impressione).
Mini e Micro sono degni figli dei loro genitori e le loro agende sono già fitte come le nostre. Chiuso il tempo dei fiori d'arancio in trasferta questo fine settimana l’agenda di casa Maxi prevedeva: compleanno doppio al sabato e compleanno singolo la domenica. Ma non solo e…si salvi chi può!
Sabato
- tutta la famiglia Maxi nella terra di bengodi: un meraviglioso negozio di giocattoli alla ricerca dei regali, i 2 nani non hanno fatto in tempo ad aprire bocca che eravamo già alla cassa...strategie di sopravvivenza!
- sulla strada di casa passiamo dal Nutella day e...ci fermiamo, partecipiamo, scivoliamo, compriamo e…slurp!
- pranzo al terzo piano in massa: tavolata di 8 cristiani assolutamente fuori controllo, tutti chiacchierano, chiedeono, vogliono!
- è tardi, partiamo per la festa e i bambini dormono in macchina. (8km in 1 ora e mezza perché l’equazione sabato-pioggia suscita nel milanese medio la vertigine da centro commerciale).
- festa in taverna: pizzette, focaccine, patatine e una torta gigante mentre in giardino si corre a piedi, in monopattino, in bici, si fanno gare sulla discesa del garage perché a 4 anni piace vivere pericolosamente.
- rientriamo a casa finchè abbiamo ancora due figli e in tempo per bidonare una cena fuori e quindi per accettare - da sola - un partytupper al piano di sotto…praticamente un parco giochi (N.d.r. sono andata a letto sognando scatolette e magiche meraviglie per cucinare).
- l’incubo tra gli incubi, il mostro dei mostri…lui che farebbe paura anche al diavolo: l’armadio dei bambini. Troppo piccolo (perché non nato per loro) per uno, figurati per due (+ scarpe). Siccome sono moderna, il cambio di stagione lo faccio così: unzip “armadio.zip” e…KABUM, la stanza dei bambini non c’è più (e non c’è più nemmeno Micro, inghiottita dal contenuto delle scatole).
- prima di passare agli psicofarmaci, passaggio a volo radente dai viciniamici a vedere un micro gatto. Ci siamo accomodati sui loro divani, sotto i divani, per terra, sulle sedie e lì abbiamo bivaccato fino alle 3, guardando il gatto e svuotando senza rimorso il frigo e l’anta delle delicatessen.
- è tardi, partiamo per la festa e i bambini dormono in macchina. (2km in 40 minuti perché quando piove Milano è una sfida).
- festa in un asilo: bambini che corrono, adulti con lo sguardo vacuo, nasi che colano, caldo umido, animatori che cercano di contenere genitori indisciplinati più dei bambini, pizzette, focaccine, patatine e una torta gigante.
- passaggio da un’amica per consegnare un barattolo di nutella personalizzato (così non è mio e se la mangio io non conta) e da un’altra per consegnare il parmigiano, quello comprato direttamente in Emilia che ha un suo perché.
- a casa di corsa: 4 docce e 4 cene in 20 minuti, telegiornale, Peppa Pig e poi a turno tutti a nanna.
Ieri alle 21:32 a casa Maxi è andato in onda un fantastico concerto per 4 russatori da competizione! Anche questo fine settimana è stato da veri duri ma come sempre ne è valsa davvero davvero davvero la pena anche se in realtà...thanks God is Monday!
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