martedì 26 novembre 2013

Libertà…perchè no?

Ieri a milano c’era il sole

Alle 10.00 Maxi mi ha fatto il più bel regalo del mondo: è venuto al mio ufficio in moto, mi ha chiesto di scendere e dire al mio capo che non sarei tornata per il resto della giornata! Non ci volevo credere…sono scesa come Julia Roberts nell'ultima scena di Pretty Woman…incontro al mio principe!

Prima tappa: colazione su un terrazza panoramica, baciati dal sole!

Poi abbiamo lasciato correre le due ruote: il centro, i navigli, Brera. Milano durante la settimana è segreta, silenziosa e disponibile. Poi le terme..non si poteva non fermarsi, già che bigiamo tanto vale farlo bene e ci siamo regalati due ore di extra coccole, sembrava di essere su un altro pianeta. Poi in giro fino in fondo ai Navigli: uscire dalla città seguendo il Naviglio Pavese e rientrare accanto al Naviglio Grande…l'acqua sempre un po' torbida che scorre ancora sorvegliata dalle chiuse di Leonardo che conservano uno sguardo severo e perplesso verso la modernità che le circonda.

All'orizzonte l'arco del Rosa, l'aria era così limpida che le montagne si potevano quasi toccare. La pianura lombarda così piana che si riescono a vedere paesi e paesaggi davvero lontani, le risaie, le cascine, i piccoli borghi fuori da questo lato di città che volge a ovest…meraviglioso anche con l'arrivo dell'inverno.

Io e Maxi, abbracciati come ai tempi delle lunghe motorate di scoperta e di fuga, uniti dall'interfono e dalle nostre chiacchiere…poche perchè c'è tanto da vedere. E' divertente guardare la vita che mi scorre attorno: la mamma che trascina un bambino riottoso, l'anziana che trascina un carrello più pesante del bambino di prima, i ragazzini che trascinano zaini e valigioni di libri che sembra traslochino…proprio oggi che io sono così leggera, guardo la routine degli altri e mi sembra così…pesante!

Prima di concludere questa fuga d'amore fuori programma ci siamo fermati per merenda in un bar dove fanno una cioccolata calda con la panna meravigliosa, una di quelle sale da thè un po' d'antan dove andare con i nanidagiardino non è il caso!

I bambini stavano per rientrare a casa ma siccome nessuno sapeva della nostra "fuitina", abbiamo lasciato che la loro routine seguisse il suo corso e così a noi restavano ancora 3 ore prima del nostro "normale" rientro dagli uffici…però faceva freddo, cosa fare? Cinema! Perchè no? Non lo facciamo dai tempi della scuola…lo spettacolo del pomeriggio! Mi sono sentita un'adolescente in fuga con il fidanzatino…una sensazione da "se mi beccano sono fritta"!

Alle 19.30 siamo rientrati a casa, come se niente fosse, con le guance rosse di freddo e l'anima leggera. La serata con i nanetti è stata una festa di allegria e risate e leggerezza, come non capita mai quando torniamo dagli uffici. Non abbiamo detto a nessuno della nostra fuga e questo segreto tra noi due è la cosa più romantica che abbiamo condiviso da quando solo noi sapevamo dell'arrivo di Mini. Ci voleva, è stata una giornata bellissima, una di quelle in cui mi sono ricordata perchè ho scelto lui per tutta la vita.



bello, vero?
sono un'inguaribile romantica, andando in ufficio con una giornata di sole così, ho fatto un sogno…a colori!!!

mercoledì 20 novembre 2013

Chiacchiere in famiglia

Una giornata media con due nanidagiardino sotto i 5 anni è ricca di dialoghi, di intensi momenti di confronto. La formazione del linguaggio negli infanti è un tema affascinante. L'eloquio in questa fase della vita è ricco di parole, il vocabolario dei bambini è articolato, vario, un caleidoscopio di sinonimi...di NO! Una declinazione deprimente e sfiancante dello stesso concetto: NO.

L'opposizione dura e pura degli adolescenti, in realtà, inizia a 2 anni...

MINI
"Buongiorno amore mio, è tutta la notte che aspetto il momento di rivederti e di stare con te"

"Non voglio alzarmi, voglio che mi prendi in braccio"
"Non voglio vestirmi adesso, mi vesto dopo"
"No, non voglio prendere lo sciroppo, l'ho già preso ieri"
"Non voglio portare la coperta a scuola, voglio dormire senza"
"Non voglio uscire alle 4.30" "A che ora vuoi uscire?" "Non lo so"

"Non voglio farmi il bagno adesso...non voglio mettermi il sapone adesso....non voglio uscire dalla vasca adesso"
"Non volevo i sofficini, volevo la pasta rossa" "Te la preparo?" "No, non la voglio, voglio il tè con i biscotti"
"Non voglio andare a letto adesso, voglio guardare un cartone!"
"Non volevo guardare un film-cartone, volevo guardare solo un cartone" (sic.)
"Non voglio fare la pipì prima di andare a letto, non mi scappa"
"Non voglio le coperte"
[...]

MICRO
"Buongiorno amore mio, piccolo buffo godzilla in gonnella. Avevo tanta voglia di abbracciarti, contavo i minuti"

"Mi dai un bacio di buongiorno?"
"No, non voijo"
"Vieni con me in bagno così ti vesto e vai a fare colazione"
"No, non voijo"
"Su, vieni che è tardi, mettiamo la giacca e andiamo a scuola"
"No, non voijo"
"Siediti bene al tuo posto, non si mangia in piedi sulla sedia"
"No, non voijo"
"Andiamo a lavare i denti che è ora di nanna"
"No, non voijo"
"Buonanotte amore, fai una buona nanna"
"No"
[...]

(N.d.a. Micro assoccia alla parola un non-verbale particolarmente indicativo: incrocia le braccia al petto, gira la testa di lato, imbroncia il muso con piglio mussoliniano e aggrotta le sopracciglia con sguardo torvo)

In qualche momento della vita credo di aver voluto dei figli anche per avere qualcuno con cui chiacchierare, con cui parlare, con cui condividere pensieri, impressioni, racconti, momenti di vita. Il loro legale genitore ha la stessa verve chiacchierina di una provola e speravo che la sua stirpe ereditasse da me i geni dell'ars oratoria.
In realtà ho messo al mondo due zotici usciti da una banlieu parigina e ho capito che mi devo iscrivere a un corso di ricamo a punt'erba! E' l'unica alternativa al supermercato al sabato alle 12 per cercare qualcuno con cui chiacchierare.

giovedì 14 novembre 2013

Se le cose non le sai….salle!

ASTRONOMIA:
"la luna si muove quando si muove la macchina; quando la macchina si ferma, anche la luna si ferma e ci aspetta."


GINECOLOGIA:
"i bambini, quando nascono, sono piccoli perchè se no non possono uscire dalla pancia della mamma."


SPORT:
"vuoi fare il corso di judo?"

"io so già il judo, conosco tutte le mosse"

"ah, e chi te lo ha insegnato?"

"me lo sono insegnato da solo"


ABSIT INIURIA VERBIS
(cronaca di un dialogo tra una laureata cum laudae e un nanodagiardino che parlava ciucciandosi il dito con aria di rilassata sufficienza)

"sai che hanno rubato una macchina?"

"che macchina era?"

"una Punto"

"allora si poteva rubare"

"….ma ti pare?? era parcheggiata qui fuori, come la nostra macchina, non è bello che siano passati i ladri"

"bè, io i ladri non li ho visti e comunque se non vuoi che ti rubino la macchina la devi mettere nel botz, non fuori"

"ma questa macchina era di un'amica di erica, era solo passata a trovarla, mica poteva metterla nel botz e poi erica ha il posto auto" (stavo annaspando N.d.a.)

"il furgone di erica è in officina, quindi la sua amica poteva mettere la macchina al suo posto"

"dai, uffa, un po' di empatia per questa ragazza, cosa farà adesso?"

"bè, potrebbe comprarsi una macchina nuova, magari più potente. la Punto va pianissimo"

"sei di un cinismo imbarazzante. quella ragazza poveretta adesso deve tornare a casa in treno"

"bè, è bello anche andare in treno, così vede i paesaggi"

"…"

martedì 12 novembre 2013

Buon compleanno Veronilla!

Un anno: chiacchiere, vagheggi, sogni, follie, lacrime, sorrisi e qualche riflessione…è volato ed è stato meraviglioso!

Proprio nella settimana del suo compleanno sono stata assente e Veronilla mi è mancata come non mi mancava nessuno da tanto tempo! Questa è la mia pagina della “smemo” 2.0…senza di lei mi sento sola.

Mi sono lasciata strattonare dagli eventi, dal capo, dalle colleghe, dalle maestre, dai parenti, dagli amici, dai nani, dall’agenda, dal marito che a volte è utile e a volte…vabbè! Mi sono sentita una medusa dentro un tifone. Ho anche pianto tra le braccia di un’amica, che ha sogghignato dolcemente: “benvenuta tra le mamme che crollano”.

Non mi sono fatta mancare niente:
  • cena con la suocera con vano tentativo di fare bella figura sfornando pasta al forno, cotolette e muffin. Più cerco di fare quella che riesce a fare tutto più il tutto mi si rivolta contro con esiti che definirei imbarazzanti. 
  • halloween con Mini abbastanza grande ma ancora troppo piccolo per capire una festa che nemmeno noi sentiamo particolarmente ma che siccome smuove i ragazzini ci siamo adeguati. L'ho accompagnato da una vicina compiacente per il suo primo “dolcetto-scherzetto” e lui le ha chiesto un gelato e un bicchier d’acqua!
  • fine settimana di ponte: i bernici in montagna. I grandi hanno mangiato, mangiato, mangiato, i nani maschi hanno corso ininterrottamente per 2 giorni attorno a una fontana, su e giù da una collina, sulla ghiaia, sul pavè, sul corso di Belluno…hanno corso per chilometri urlando: “aaaahhhh”! Le nane femmine hanno fatto amicizia litigandosi un bambolotto nudo e orrendo.
  • tata nuova e vita nuova. La selezione e l’inserimento sono stati complessi e delicati ma se tutto va bene a casa Maxi brilla di nuovo il sole. Arrivare a casa e sentire i bambini ridere non ha prezzo.
  • corso di inglese nella scuola di Mini: riunioni, mail - perché le mamme adorano la polemica di massa - documenti, fotocopie, autorizzazioni (perché la burocrazia esige il suo tributo) e… tavolo negoziale: Mini non vuole studiare inglese “perché non lo conosce”, preferisce il giapponese “perché lo sa già parlare” (N.d.t.)
  • festa di un compagno di scuola di Mini - di solito non lo mando alle feste della scuola per policy personale (sic) e…ho dimenticato di comunicare a chi gestisce Mini che avrebbe dovuto portarlo alla festa, ho dimenticato il regalo per il festeggiato e anche di confermare alla mamma la partecipazione alla festa.
  • di nuovo i bernici: giochi, spade, fucili, travestimenti, shopping, giardinaggio e convivio senza muoversi troppo. Praticamente una comune: divertentissimo, rilassante e un po’ hippy.
  • teatro con Mini e un amichetto (“ma viene anche lamammavero?” “direi di sì, è difficile che il tuo amico a 2 anni e 11 mesi prenda la metro da solo per venire a teatro”). N.d.t. I biglietti erano stati acquistati settimane fa, ma io l’ho venduto come il premio per i bambini che accettavano di fare il corso di inglese. “Mamma ma TUTTI questi bambini fanno il MIO corso di inglese?”
  • cambio dell’armadio di Maxi che fino a mercoledì scorso girava per Milano con un abito di lino - con aggregato viaggio in tintoria per la stipula di un mutuo per la gestione dei suoi abiti estivi
  • altra cena con la suocera e altro vano tentativo di portare in tavola una pietanza che di solito faccio a occhi chiusi…una schifezza colossale! Sarà ansia da prestazione, saranno le normali complesse dinamiche suocera-nuora, sta di fatto che quando c’è lei (che poi non è Benedetta Parodi) dal mio forno escono solo mostri.
  • giornate di lavoro forsennato e isterico: quello che ti riempie il giorno, le ore e le notti come è giusto che sia, come speriamo sia sempre ma ho passato più tempo con il mio capo che con la mia famiglia
  • tisana da un’amica con un gran mal di pancia che abbiamo condiviso parlando male dei mariti, dei capi e delle diete, perché solo le donne sanno curare il mal di pancia delle donne.
Ecco questo mi ha tenuto lontano dal diario. Mi è mancato tanto, sono troppo chiacchierona per tacere così a lungo. Ho bisogno di Veronilla e del tempo di qualità che lei e voi sapete regalare.

Ben tornata Veronilla, buon compleanno e buona scrittura.