giovedì 23 gennaio 2014

Tuesday Bloody Tuesday

La prima vera emergenza, la prima corsa al pronto soccorso…i primi punti!!

Il mio giovane uomo ha dato prova di possedere dna di maschio italico un po’ pirla e un po’ gagà e durante un esercizio in piscina ha improvvisamente ceduto il passo a una sua compagna mooolto carina e…PATAPAM si è giocato il mento!

E adesso porta il segno distintivo del bambino medio; la prova che è mio (stesso taglio); una storia da raccontare in un bar malfamato di Cuba o nella classe rubino della scuola materna a Milano; una buona ragione per avere una spada laser nuova; un buon motivo per ottenere il permesso di guardare un cartone fino a “tardi” (le 21.30)…insomma l’avventura che ci voleva per movimentare questi suoi 4 tranquilli anni.

In realtà ha appena messo gli occhiali (due paia: uno rosso per sembrare monello e uno blu per sembrare un professore sic.); ha rotto il filetto dentro il labbro superiore almeno un paio di volte sanguinando copiosamente; ha incrociato una macchinina lanciata da Raimondo per cui gli dondolano i due denti davanti; è caduto su un roseto in costume da bagno; abbiamo perso conto e geografia dei lividi sulle ginocchia; Maxi lo chiama “coniglio inciampino” perché...è evidente. In sostanza non era esattamente necessario aggiungere del filo di seta al suo mento per raccontare una vita avventurosa.

La storia vuole che la sua mamma, cioè io, conti due punti sotto il mento (cavallino a dondolo); tre punti nel labbro superiore interno (scale); due punti sulla fronte (altalena); 10 punti sulle dita del piede destro (un gioco in alluminio usato come scalino) e due punti sulla testa (un giocattolo atterrato nel posto sbagliato)! E' evidente che non posso stupirmi se il mio erede è inciampino, io ero più inciampina di lui.
La differenza tra di noi è l’evoluzione della scienza e della tecnica medica. I miei punti li ricordo uno dopo l’altro…ai miei tempi (cioè il secolo scorso…che orrore) le piccole ferite le cucivano così…senza tante storie! Ieri Mini è stato accolto, rasserenato, coccolato, rassicurato, e…”gasato” perchè non conservasse alcun ricordo del trauma. E così è in effetti: non ricorda la sala medica, il pianto, il dolore, solo i fatti, non le emozioni.

La sera a casa anche noi lo abbiamo rassicurato filosofeggiando sulla caduta. Stasera Micro era molto agitata pensando all'accaduto e mi chiedeva ossessivamente di un dettaglio: "ico male e pange con gnora con uvanti". Appena arrivati un'infermiera ha messo i guanti per verificare la ferita, Mini ha pianto e lei non lo ha dimenticato. Ho chiesto a lui di tranquillizzarla: l'ha baciata e le ha detto: "anche tu sei già caduta tante volte e cadrai ancora tante volte ma ricordati che solo chi cade può rialzarsi più forte di prima"!

Era la filosofia di ieri sera e lui ha restituito. Mi sono commossa.

Ma allora ci ascolta!!



P.S. Considerati gli effetti, chiederò la somministrazione di una dose al mese di gas “cancellino” (senza punti) alle mamme che per contratto non sono autorizzate a dimenticare.

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