giovedì 19 giugno 2014

Post in ritardo. Di risarcimenti o di danni

Quando Maxi è fuori combattimento è un problema. Quando è operativo è inutile ma quando è fuori combattimento mi rendo conto che…anche lui serve a qualcosa. I nanidagiardino di CasaMaxi richiedono una strettissima marcatura a uomo, meglio se raddoppiata 2 a 1; la difesa a zona, con loro,  non è sufficiente, occorre un pressing offensivo costante. Per questo essere in minoranza è una partita persa, è il via libera all'inquinamento fisico e acustico.

La settimana scorsa Maxi è stato molto, ma molto ma molto fuori combattimento. Sembrava un nonnulla e invece…una tragedia! Lui colpito e affondato e io nel mezzo del campionato del mondo di capricci. Dopo 4 giorni di reclusione, agonia ed eccessiva vicinanza ai bambini, Maxi era più stremato che guarito. Sabato pomeriggio ha detto STOP, ha espresso la prima opinione lucida della settimana ringhiando: “SCAPPIAMO” e si è rialzato come la fenice dalle sue ceneri.


Ha deciso di vendicare il tempo perduto, la sua salute minata. Ha chiamato un fido compagno con cui ha concertato un piano di fuga, ha legato i nanidagiardino alla porta di casa dei nonni (e dopo aver suonato il campanello è scappato correndo…prima che adducessero impegni inesistenti) e, come il cavaliere che libera la dama dal drago sputafuoco, ha trascinato la sua ex-bellissima ex-principessa per un braccio, ha acceso il potente bolide e ha sgommato per uscire dal cancello come fosse la partenza di Montecarlo. Nel frattempo il fido compagno ha sottratto i suoi minori dalla custodia della mamma, li ha abbandonati sul pianerottolo dei nonni (con relativo fugone per non essere fermato dagli anziani) ha recuperato la sua ancora bellissima ex-principessa e ha atteso davanti al portone.


Maxi ha inchiodato, il fido compagno ha siringato la sua bella nel posto passeggero e ha cercato di entrare in macchina come Bo e Luke sul Generale Lee. Quando il panzone da cumenda quarantenne si è incastrato nel finestrino…ha aperto la portiera e si è seduto dignitosamente come si conviene nella vita 2.0.

E WWWRRROOOOMMMMM

E’ iniziata così la fuga dei Bernici. Inaspettata, imprevista, estemporanea…d’altri tempi. Maxi aveva bisogno di aria e di vita e il suo socio non se l’è fatto ripetere: “il mio amico ha bisogno di cambiare aria” ha detto alla moglie. L'amico si vede al momento del bisogno, e se il "bisogno" è una fuga romantica senza nanidagiardino…secondo voi un amico maschio medio 2.0 cosa risponde?

Il tempo è stato nemico ma la fuga è stata molto amica. Molto. Molto. Molto. Maxi ha passeggiato sul lungomare pianificando con il suo socio il salvataggio dell’intero sistema paese. Lui ha fatto il primo bagno del 2014: tramonto, pioggerella e mutande…cosa vuoi di più dalla vita? Io e lei abbiamo giocato con vestiti e scarpe, senza controllare che ai manichini fosse staccata una mano, senza staccare nessuno incollato alla vetrina (da cui bisogna allontanarsi in fretta perché i bambini adorano lasciare impronte di gelatoterrapennarellosugo). Abbiamo cenato vestiti con l’abito della domenica che nessuno ha macchiato o schizzato. Abbiamo mangiato chiacchierando con le voci basse, parlando tra di noi e finendo ogni frase in italiano e non in Codice Morse (linguaggio tipico della vita 2.0). Abbiamo guardato la partita sul lettone, come 4 studenti in gita scolastica, dormito senza accompagnare nessuno a fare la pipì e fatto colazione in silenzio leggendo il giornale.

A metà mattina io e lei abbiamo cominciato a raccontarci aneddoti di “l’altro giorno la piccola mi ha detto…” Il segnale che la ratio della fuga giungeva al termine.

In verità abbiamo avuto difficoltà a parlare con i nonni e l’immagine di loro chiusi fuori dalla porta mentre i piccoli trangugiavano birra guardando le partite….si stava facendo largo nelle nostre menti fresche e ossigenate e…siamo ripartiti! Tra l’altro è opportuno che i nonni non raggiungano MAI la quota di sopportazione per non pregiudicare ulteriori richieste.

E’ stato breve, intenso, piovoso, costoso e….necessario per ripristinare ruoli, affetti e dignità. E se deve essere fuga…che sia ma con i Bernici…non c’è peso che una risata e un brindisi non possano alleggerire.

Nota a piè di pagina: l’ossigeno che si recupera in una fuga di 24 ore è la quantità necessaria per avere voglia di rivedere i bambini, entrare in casa pieni d’amore, riconoscersi nei loro occhi e…ricominciare a urlare. Ma con una voce cristallina e nuova che 24 ore prima non c’era più!

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