martedì 23 giugno 2015

Educare i figli o giocare a poker

Educare i nanidagiardino, consegnarli alla vita è una lunga partita a poker. Questa è la mia conclusione dopo 6 anni da genitore. Avevo letto tutti i libri di tata Lucia, organizzato tavole rotonde con mamme più esperte di me mentre gli uomini passavano le serate giocando a poker. Avevano ragione loro.

Come nel poker, la vita in famiglia è una combinazione di fortuna, calcolo delle probabilità, osservazione e una buona dose di bluff per indurre gli avversari in errore.

Il Mazziere, quello che tutto può e tutto governa, aveva già distribuito le carte in tempi non sospetti, quelli in cui le mamme pensavano che tata Lucia fosse la panacea dei loro mali…e invece no. Il poker era la risposta. Si chiamano cartefamiglia e i semi sono sono la parte più interessante:
  • EDUCAZIONE SOCIALE (buongiorno, buona sera, con asso di grazie)
  • IGIENE (dentimanimuso* e asso di doccia)
  • ISTRUZIONE (1 nota all’anno mese, con asso di promozione)
  • LA COSTITUZIONE (l'impianto di regole che ogni famiglia declina per sé: televisione, videogiochi, dolciumi, orari, lettone, con asso di ordine)

Quando, superato il primo amorevole accudimento che il genitore medio affronta con arroganza e senso di superiorità, in casa appaiono dei nanidagiardino diventati grandi e riottosi e tutto diventa complicato, ecco che anche la mamma si arrende alla ragione del marito e si siede al tavolo verde.

Una puntata: mezz’ora di cartoni al giorno. E gli altri giocatori “vedono” e, per certo, “rilanciano”: un’ora di cartoni. Ed ecco che la partita diventa “calda”. Negoziare con i nanetti è un allenamento zen, un’estenuante battaglia politica, un esercizio di leadership cui noi genitori moderni non siamo preparati. Sommando tutto è…poker.

La partita vuole alleanze, cospirazioni e strategia. Tutti nemici di tutti o alleati a combinazioni intercambiabili: “voglio il motorino” è la scommessa del primogenito e per giocarsi questa gli serve tutto il figliame dalla sua parte pronto ad alzare e rilanciare con pagelle fantastiche e la promessa di chiamare casa ogni 10 minuti; “metti in ordine la camera” richiede un fronte genitori compatti e una mano super sicura.

Il giocatore che ha la mano più forte – di solito la mamma non si neghi – decide di calare l'asso. E' rischioso, senza avvertimenti, un lancio nel vuoto ma quando la mamma è pronta niente la ferma e il gioco si fa pesante. Lei conosce la sua strategia, conosce i suoi avversari:

"punto tutto sulla scuola: voglio una pagella outstanding”...e passa la mano sull'igiene! Rullo di tamburi, l’aria di fa pesante, la tensione si taglia con il coltello. I giocatori sentono la pressione: vedere o lasciare…il rilancio è fuori discussione, difficile alzare la posta.

A questo punto la mano diventa interessante, la puzza regna sovrana – i figli fanno sport almeno 3 volte a settimana ma solo una di nuoto...pazienza - bisogna tenere duro, aspettare che siano loro a cedere, a dichiarare pruriti in zone impervie, a realizzare l'orrore delle unghie nere dopo la partita, a sentire odore di umanità dove passano. Bisogna resistere senza abbassare la guardia sui compiti, sulle interrogazioni, sulle verifiche. Mai dichiarare il bluff altrimenti è la fine, è la convocazione in Presidenza con un figlio lurido. Se la squadra dei genitori è compatta, verosimilmente si arriva a una pagella decente (outstanding era un miraggio calcolato) e a sentire l’acqua della doccia scorrere volontariamente.

A seconda dell’età dei nanidagiardino, del momento dell’anno la puntata è diversa. Cedo sull’orario della nanna ma non sulle buone maniere a tavola. Chiudo un occhio sulla quantità di cartoni ma non sulla quantità di cioccolato….è sfibrante. Soprattutto perché loro, i nanidagiardino, i giovani virgulti che noi mettiamo al mondo piccole tabule bianche da scrivere…in realtà “nascono già scritti”. Sono negoziali e cartesiani, preparatissimi nell’arte dell’attesa strategica, del contraddittorio senza fine.

La cosa più importante è non abbandonare mai il tavolo, loro puntano proprio a questo. Il bravo giocatore di poker mantiene la calma anche quando la mano sembra perdente invece la mammamedia lancia le carte urlando con la voce di Poltergeist e rovescia il tavolo con la forza di Hulk. Il papàmedio - che giocava a poker mentre la mamma giocava a fare la mamma - sogghigna per la sua abilità e - ricordando tutte la carte sul tavolo - ripristina la situazione quo ante. Dalla loro i nanidagiardino fanno il loro gioco alternando vittorie e sconfitte, capricci e lunghe verbose trattative. Il gioco è alternare le mani: cedere o rilanciare con sapiente equilibrio.


Ecco perché proporrò a Rocco Palumbo di prendere il posto di tata Lucia. Più che timeout ai genitori moderni serve il Texas Hold’em.



*dentimanimuso a casa Maxi è il ritornello di ogni passaggio in bagno, nella speranza (vana) che la routine gli si stampi in mente

2 commenti:

  1. Grazie per la lettura! Posso segnalarti "Coppie in attesa" su Rai2, docu-reality che racconta le vicende di otto giovani coppie italiane? Stasera ultima puntata: http://tvzap.kataweb.it/news/123103/coppie-in-attesa-lultimo-episodio/

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  2. MotoGp e Formula 1 su SES Astra... Non male: https://www.facebook.com/SESAstraItalia/posts/1448002122171239

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