1. Ho lavato tutte le bavaglie del
nido. Sono uscita da quella casetta bassa immersa nel verde chiudendo la porta
e archiviando un periodo davvero intenso e felice della mia vita 2.0, iniziato
con diffidenza il 16 dicembre del 2009 con un fagottino di 7 mesi in braccio e
nessuna intenzione di affidarlo in mano a chicchessia. Ero una paladina del
progetto “nido a 6 mesi”…finché non mi hanno chiamato e sono andata a conoscere
le maestre con lo sguardo a metà tra Maria Antonietta verso il patibolo e una
tigre siberiana a cui tolgono il cucciolo. Il giorno dell’inserimento Assunta
ha sorriso, Stefania mi ha lasciato acclimatare seduta su un materassone morbido
con Mini tra le braccia, Laura e Chantal hanno continuato a lavorare con gli
altri bambini e mi hanno lasciato studiare "il nemico" che era più
amico di quanto sospettassi. Mi sono fidata e ho affidato Mini con un misto di emozione,
paura, senso di colpa, ansia, orgoglio…tutto insieme. E’ stata un’esperienza di
vita meravigliosa. Ho guardato Mini crescere
indipendente da me e con l'arrivo di Micro ho consolidato rapporti, legami e abitudini, e ho avuto tempo per prepararmi alla
separazione. Dopo 6 anni ho abbracciato Chantal piangendo calde lacrime
(io nel dubbio…piango). Non è un addio ma un arrivederci…anche se tutti
sappiamo che sarà complesso…nessuno aveva voglia di separarsi. Non
posso più rimandare, sono uscita dal cancello pensando che…siamo
cresciuti tutti!
2. Ho lavato il cuscino
e la coperta della materna. Sono uscita da quella casetta bassa immersa nel verse
accostando la porta. Qui non è ancora il momento dei saluti, a settembre si
ricomincia con Micro. Ho tempo per pensare al distacco da Carla, Antonella e il suo sax. Con loro Micro lavorerà tantissimo, ascolterà musica – da Beethoven a Nanni Svampa
passando per i bersaglieri e Dolly Parton; ballerà musica country e imparerà
che il mondo è una meravigliosa e complessa sfumatura di rosa. Mini è contento
di passarle il testimone della classe "rubino", le lascia in eredità
Achille e Federico. Per lui è come restare ancora per un po’ con i “suoi amici”
e per me è un angolo di quiete in un anno carico di novità.
3. Ho sbirciato dentro la
scuola elementare facendo shopping compulsivo di tutto il materiale della lista
che ci hanno consegnato al momento dell'arruolamento. E' una
lista evidentemente stilata a totale uso e consumo delle mammemedie che soddisfano l’ammaliante richiamo della cancelleria – nessuna donna resiste davanti a uno scaffale pieno
di piccoli oggetti colorati - placano l'ansia da novità pianificando per tempo
e cominciano a familiarizzare con l'idea di entrare nel complicato comparto
scuola. Ho raccolto il messaggio ringraziando la scuola per la lista
perché tanto avrei comprato qualsiasi cosa in ogni caso, ho fatto il mio dovere
di mammamedia, sono andata alla slunga e ho comprato tutto ma proprio tutto nella placida mollezza di Luglio: una
soddisfazione quasi immorale!
4. Ho iniziato i lavori di
ristrutturazione della cameretta di Mini e Micro ma non li ho finiti e così io
e le mie ossessioni dovremo fare i conti con il caos fino a settembre. Ho
pescato la carta degli imprevisti che diceva: “l’elettricista arriva oggi, l’imbianchino
a settembre”. Ho deciso di essere zen perché sono troppo stanca per oppormi e perchè tra tante cose fatte, un incompiuto ci vuole.
5. Ho fatto le valigie:
organizzate, ordinate, logiche, ossessive. Ho sicuramente dimenticato tutto
l'assolutamente necessario e impacchettato tutto l'assolutamente inutile! E ho
un passato da motociclista: ieri partivo con uno zaino, ora mi serve un truck
Gondrand. Io sono comunque molto soddisfatta di avere messo via anche le
mollette per i sacchetti dei biscotti. Maxi – l'ignaro ingegnere del bagagliaio
perfetto – lo sarà un po’ meno ma…senza le mollette svedesi per i sacchetti dei
biscotti...non parto! Maxi deve farsene una ragione.
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