lunedì 7 settembre 2015

in fila per 6, col resto di 2, ovvero: tanti auguri a me

Tanti auguri a me che ieri ho spento le candeline di un numero strano, uno di quelli uguali e a me, i numeri uguali, non sono mai piaciuti. Non lo so perchè ma è così e ora lo sapete tutti.

Gli anni uguali sono anni di passaggio, anni ombra: nè buio nè luce. Indefiniti. 

A 11 anni hai finito la prima media. E’ finita l’emozione per l’inizio del nuovo ciclo, quella per il primo compleanno con il numero doppio, è finita l'era in cui sei una bambina a cui tutti pizzicano le guance. Ma…non sei ancora una ragazzina, sei in seconda media che - diciamocelo - è una classe davvero insulsa, in cui la cosa più importante non è gestire le informazioni che entrano nella testa ma quelle che ci sono già, quel caravanserraglio di impulsi che oscillano tra la barbie e la ceretta. Né bimba, né ragazza. E' quell'anno che passi a rispondere alla domanda: ti sei già sviluppata? Sei decisamente in mezzo al guado.

A 22 anni guardi la laurea senza binocolo (io sono miope quindi niente domande) ma di notte hai ancora gli incubi per l’interrogazione della matura (sic). Puoi bere alcolici ma ti chiedono la carta d’identità (cosa che anni dopo rimpiangerai). Sei fidanzata da anni ma la storia non spunta da nessuna parte, non adesso. Né ragazza, né donna. E' quell'anno che passi a rispondere alla domanda: quando ti laurei?

A 33 anni sei Arlecchino servitore di 1000 padroni, il "liberi tutti", non si capisce più niente. Chi figlia, chi si sposa, chi parte, chi torna, chi si lascia, chi gozzoviglia. E' l'anno che trascorri a scappare perchè le domande si sono centuplicate e siccome sei grande tutti si aspettano una risposa sensata...che ovviamente non c'è. Quando ti sposi? Quando fai figli? Quando fai il secondo? Perché non fai il terzo? Devi cambiare casa? Come fai con il lavoro? Vai ancora in moto? Sei tornata alle 2 ieri notte, ma come fai? Donna ma non troppo.

A 44…ve lo racconto l’anno prossimo ma mi sento esattamente come gli altri anni doppi, a metà ma non troppo, di un cammino:
ü Laurea: fatto 
ü Matrimonio: fatto 
ü Figli: fatti  (due, maschio e femmina…il terzo proprio non occorre)
ü Casa: cambiata (la ristrutturo ma per certo non la ricambio) 
ü Lavoro: sempre lo stesso (e ringrazio), arranchiamo insieme inventando spazi e tempi
ü Marito: sempre lo stesso (e ringrazio), arranchiamo insieme inventando spazi e tempi
ü Amiche: ci provo (con quelle vecchie, comode come le ballerine del terzo appuntamento e con quelle nuove, eleganti come i tacchi del primo - in attesa di decidere se mettere via la scatola o comprarsi un paio di ballerine)
ü Amante: non ce la posso fare
ü Palestra: quest’anno ce la faccio (disse la volpe all’uva)
ü Dieta: tra un pasto e l’altro (da sempre)


Non sono a metà dei 40 ma non sono più nemmeno vicino ai 30…di nuovo in mezzo, come il prezzemolo. Però...(e io adoro i "però")...ho recentemente scoperto che il prezzemolo è l’ingrediente perfetto, quello che cambia il sapore di un piatto, di una centrifuga, di un condimento, cambia il profumo, l'aroma, il colore. Se non c'è non manca ma se c'è si sente.

Come me.

Buon compleanno a me.

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