giovedì 5 novembre 2015

La scuola ai tempi di Whattsapp

Le mammemedie e anche quelle perfette oggi non possono nascondersi dall’iperconnessione dei nanidagiardino.

La scuola, gli sport, gli amici, la socialità, è tutto collegato e connesso. Se poi i suddetti nanidagiardino vivono nel paese che vanta l’eccellenza del “modulo”…la mammamedia è…fritta! Mail, whattsapp, telefono, notifiche, newsletter, moduli, bacheche…qualunque comunicazione arriva in almeno 5 formati diversi a distanza ravvicinata, su 5 supporti diversi. Non c’è scampo. Utile? Sì, per tutte quelle come me che vivono in un mondo parallelo e confondono la mano destra con la sinistra. Confuso? Sì, decisamente, è la frammentazione dell’atomo. Divertente? Da pazzi!

Premessa necessaria: non è la tecnologia che confonde, che rende la comunicazione assurda, non è il passato che è meglio del presente. E’ cambiato il mezzo ma non il modo di comunicare delle mamme: la sbobinatura di una riunione di classe degli anni ‘50 o ’70, quella originale non quella filtrata dal verbale, sarebbe la copia conforme dei dialoghi dell’assurdo di oggi.

Oggi tutto avviene in tempo reale, non c’è filtro e il risultato è puro entertainment. Se poi una mamma ha 2+ figli in scuole diverse di livelli diversi e legge (e risponde) a spizzichi e bocconi durante la giornata mentre parla con il cliente, con il capo, con il paziente, mentre paga alla cassa, ordina il pranzo, stende, è in coda alla posta, lo spasso (e la confusione) sono assicurati.

Il punto focale è il Gruppo. Il gruppo è importante in nome della capillarità e della manleva: sia agli atti che il messaggio è stato inviato anche alla mamma distratta e anche a quella polemica e anche a quella che fa il Manager a New York ma vive a Cantù.

GRUPPO 1° ELEMENTARE
ore 6:55 (rigorosamente a.m. perché la mamma seria – di solito la rappresentante - è già connessa e vitale anche all’alba) - “mamme ricordo a chi ancora non l’avesse fatto di portare euro 3,50 per lo spettacolo” La logica vorrebbe un tacito assenso e invece no...qui inizia l'avventura del Signor Bonaventura. 
ore 6:58 “devo preparare anche uno zaino a parte con la merenda?” – boh, non è che parte per l’Africa, lo spettacolo è al piano terra
ore 7:00 “io ho solo 50 euro, va bene lo stesso?” – che domanda è?
ore 7:01 “oggi viene la tata, io ho un appuntamento a Bergamo da un cliente, guardate non vi dico, sono distrutta. è un problema se li porto domani?”   ecco, non dire che è meglio 
ore 7:08 “gigino oggi non viene a scuola, devo pagare lo stesso? Non sapevo dello spettacolo, lui ha la malaria ma se è necessario lo mando lo stesso” – ma ti pare??
ore 7:12 “anche carletto si è slogato una caviglia ieri? Voi cosa ne pensate del marciapiede davanti alla scuola, facciamo una petizione per farlo sistemare?” e via di aneddoti personali tra malattie e cause civili 

Nel frattempo io sto verificando di avere tutte le sinapsi con cui mi ero addormentata, di riconoscere l'uomo peloso che ancora russa accanto a me e dare una ratio all'uscita dal letto caldo e comodo

I messaggi migliori sono quelli frettolosi, sicuramente inviati in ascensore o tra un urlo e un caffè e arrivano alle 8:00: “ok, grazie (faccine di baci e cuori)” - “ok” (fiorellini e sole che ride)

L'uso delle faccine è spassosissimo. Si usano nel tentativo di scaldare una comunicazione altrimenti freddissima e ormai siamo tutti in grado – le mamme più di tutti – di fare intere conversazioni solo di “faccine”.

Il finale arriva con il botto alle ore 8:50, quando i bambini sono entrati a scuola e le mamme sono in viaggio verso la loro giornata…quando “rien ne va plus”, ecco la mammadolce che finora ha taciuto: “meno male che ci siamo noi mamme a pensare a tutto, grazie mamme per il vostro supporto” e si ricomincia:
ore 8:51 “hai ragione” cuori, baci e sole che ride
ore 8:52 “sante parole” cuori a profusione

verso le 12:30 arriva il virtuosismo: vignetta con fiori, palloncini e snoopy e frase d’amore per le mamme e la vita!

Poi cala il silenzio: pausa pranzo.

Si riprende verso le 16:50 dopo l’uscita dei bambini da scuola. E qui la comunicazione iperconnessa diventa davvero comica:

ore 16:55 “scusate mamme ma tiberio ha detto che lo spettacolo era noioso, voi avete sentito qualcosa? Vi spiace chiedere? No perché abbiamo anche pagato per andarci, se poi era una cosa inutile abbiamo perso delle ore di scuola, io chiarirei con la dirigenza. Chi ha deciso di andare allo spettacolo?” – oh oh aiuto!!
ore 16:55 – reazione in tempo reale della mamma saputa “tranquilla, era solo molto profondo e dovranno organizzare un progetto di rielaborazione e restituzione dei temi pedagogicoteatrali della metalinguistica associata alle immagini oniriche della psicolettura applicata. Parteciperanno un neurolinguista, uno psichiatra dell’età evolutiva e un team di psicomotricisti specializzati in hata yoga pediatrico per valutare le reazioni dei nostri bambini difronte ai temi proposti, era stato tutto detto nella riunione del 22 giugno” – davvero? eppure c’ero anche io ma non ricordo. ma lo spettacolo non era “Riduzione in 15 minuti di Cappuccetto Rosso in salsa rock” ? Adesso ho paura

Ed ecco la tavola rotonda, il braistorming, il telefono si scalda (in silenzio) e così gli animi, un po' meno silenziosi. La diatriba prosegue fino a notte inoltrata, un palleggio infinito di opinioni e cuoricini vari.

Verso le ore 00:30 finalmente si chiude la giornata, al messaggio n.643: “buonanotte mamme, grazie mille di tutto, vi voglio bene” – no, dai, seria!

Ma la più bella, l'Oscar va alla rappresentante che alle ore 00:32 scrive: “mamme, vi ricordo solo – per chi non li avesse portati oggi, i 3,50 euro per lo spettacolo. Grazie mille.” Applausi a scena aperta. E' rimasta immobile come il Dalai Lama. Un genio.

Nel frattempo, durante la giornata e con un fuso orario di una manciata di minuti lampeggia anche il GRUPPO MATERNA con una comunicazione uguale e contraria.

ore 7:35 “mamme ho appena lasciato gigetta al prescuola e ho visto il cartello che c’è stato un caso di pidocchi” - nooooooooo

non a quest’ora, non questo argomento. i pidocchi passano in secondo piano davanti alla caccia alle streghe; è uno tsunami di indignazione, di ansia, di proteste, di allarme, di pura follia che si genera sul secondo canale del telefonino. Chi è il colpevole, chi lo ha scoperto, con quali bambini ha giocato mercoledì scorso alle 14:45…Anche qui è un lampeggìo costante per tutta la giornata, anche questo tornado si placa verso mezzanotte quando finalmente Morfeo è più attraente dei pidocchi e del teatro.


So di una rappresentante di classe che organizzando la pizzata di fine anno ha dichiarato i prezzi della colletta e si è sentita chiedere: "ma se ughetto non finisce la pizza mi restituite i soldi" - meravigliosa! 

So di una mamma che ha ricevuto il seguente messaggio: “oggi non posso venire a prendere carletta, qualcuna di voi me la può portare a casa?” generando una specie di terapia di gruppo durata 14 ore: una ventina di donne hanno passato la giornata a declinare la propria agenda, ognuna confessando i propri limiti. Nel frattempo carletta era a scuola da sola e dimenticata – senza un telefono (lei) per scrivere alle amiche quanto fossero ridicole le mamme o per chiamarsi un taxi e andarsene a casa a fare merenda.

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