Le mammemedie e anche quelle perfette oggi non possono
nascondersi dall’iperconnessione dei nanidagiardino.
La
scuola, gli sport, gli amici, la socialità, è tutto collegato e connesso. Se
poi i suddetti nanidagiardino vivono nel paese che vanta l’eccellenza del
“modulo”…la mammamedia è…fritta! Mail, whattsapp, telefono, notifiche,
newsletter, moduli, bacheche…qualunque comunicazione arriva in almeno 5 formati
diversi a distanza ravvicinata, su 5 supporti diversi. Non c’è scampo. Utile?
Sì, per tutte quelle come me che vivono in un mondo parallelo e confondono la
mano destra con la sinistra. Confuso? Sì, decisamente, è la frammentazione
dell’atomo. Divertente? Da pazzi!
Premessa
necessaria: non è la tecnologia che confonde, che rende la comunicazione
assurda, non è il passato che è meglio del presente. E’ cambiato il mezzo ma
non il modo di comunicare delle mamme: la sbobinatura di una riunione di classe
degli anni ‘50 o ’70, quella originale non quella filtrata dal verbale, sarebbe
la copia conforme dei dialoghi dell’assurdo di oggi.
Oggi
tutto avviene in tempo reale, non c’è filtro e il risultato è puro
entertainment. Se poi una mamma ha 2+ figli in scuole diverse di livelli
diversi e legge (e risponde) a spizzichi e bocconi durante la giornata mentre
parla con il cliente, con il capo, con il paziente, mentre paga alla cassa,
ordina il pranzo, stende, è in coda alla posta, lo spasso (e la confusione)
sono assicurati.
Il punto focale è il Gruppo. Il gruppo
è importante in nome della capillarità e della manleva: sia agli atti che il
messaggio è stato inviato anche alla mamma distratta e anche a
quella polemica e anche a quella che fa il Manager a New York ma vive a Cantù.
GRUPPO 1° ELEMENTARE
ore 6:55 (rigorosamente a.m. perché la mamma seria – di solito la
rappresentante - è già connessa e vitale anche all’alba) - “mamme ricordo a chi
ancora non l’avesse fatto di portare euro 3,50 per lo spettacolo” La logica vorrebbe un tacito assenso e invece no...qui inizia l'avventura del Signor Bonaventura.
ore 6:58 “devo preparare anche uno zaino a parte con la merenda?” – boh,
non è che parte per l’Africa, lo spettacolo è al piano terra
ore 7:00 “io ho solo 50 euro, va bene lo stesso?” – che domanda è?
ore 7:01 “oggi viene la tata, io ho un appuntamento a Bergamo da un cliente, guardate non vi dico, sono distrutta. è un problema se li porto domani?” – ecco, non dire che è meglio
ore 7:08 “gigino oggi non viene a scuola, devo pagare lo stesso? Non
sapevo dello spettacolo, lui ha la malaria ma se è necessario lo mando lo
stesso” – ma ti pare??
ore 7:12 “anche carletto si è slogato una caviglia ieri? Voi
cosa ne pensate del marciapiede davanti alla scuola, facciamo una petizione per
farlo sistemare?” e via di aneddoti personali tra malattie e cause civili
Nel frattempo io sto verificando di avere tutte le sinapsi con cui mi ero addormentata, di riconoscere l'uomo peloso che ancora russa accanto a me e dare una ratio all'uscita dal letto caldo e comodo
I messaggi migliori sono quelli frettolosi, sicuramente inviati in ascensore o tra un urlo e un caffè e arrivano alle 8:00: “ok, grazie (faccine di baci e cuori)” - “ok” (fiorellini e sole che ride)
L'uso delle faccine è spassosissimo. Si usano nel tentativo di scaldare una comunicazione altrimenti freddissima e ormai siamo tutti in grado – le
mamme più di tutti – di fare intere conversazioni solo di “faccine”.
Il finale arriva con il botto alle ore 8:50, quando i bambini sono
entrati a scuola e le mamme sono in viaggio verso la loro giornata…quando “rien
ne va plus”, ecco la mammadolce che finora ha taciuto: “meno male che ci siamo noi mamme a pensare a tutto, grazie mamme per
il vostro supporto” e si ricomincia:
ore 8:51 “hai ragione” cuori, baci e sole che ride
ore 8:52 “sante parole” cuori a profusione
verso le 12:30 arriva il virtuosismo: vignetta con fiori, palloncini
e snoopy e frase d’amore per le mamme e la vita!
Poi cala il silenzio: pausa pranzo.
Si riprende verso
le 16:50 dopo l’uscita dei bambini da scuola. E qui la comunicazione
iperconnessa diventa davvero comica:
ore 16:55 “scusate mamme ma tiberio ha detto che lo
spettacolo era noioso, voi avete sentito qualcosa? Vi spiace chiedere? No
perché abbiamo anche pagato per andarci, se poi era una cosa inutile abbiamo
perso delle ore di scuola, io chiarirei con la dirigenza. Chi ha deciso di
andare allo spettacolo?” – oh oh aiuto!!
ore 16:55 – reazione in tempo reale della mamma saputa “tranquilla, era solo molto profondo e dovranno organizzare un progetto di
rielaborazione e restituzione dei temi pedagogicoteatrali della metalinguistica
associata alle immagini oniriche della psicolettura applicata. Parteciperanno
un neurolinguista, uno psichiatra dell’età evolutiva e un team di
psicomotricisti specializzati in hata yoga pediatrico per valutare le reazioni
dei nostri bambini difronte ai temi proposti, era stato tutto detto nella
riunione del 22 giugno” – davvero? eppure
c’ero anche io ma non ricordo. ma lo spettacolo non era “Riduzione in 15 minuti
di Cappuccetto Rosso in salsa rock” ? Adesso ho paura
Ed ecco la tavola rotonda, il braistorming, il telefono si
scalda (in silenzio) e così gli animi, un po' meno silenziosi. La diatriba prosegue fino a notte inoltrata, un palleggio infinito di opinioni e cuoricini
vari.
Verso le ore 00:30 finalmente si chiude la giornata, al
messaggio n.643: “buonanotte mamme, grazie mille di tutto, vi voglio bene” – no, dai, seria!
Ma la più bella, l'Oscar va alla
rappresentante che alle ore 00:32 scrive: “mamme, vi ricordo solo – per chi non li avesse portati
oggi, i 3,50 euro per lo spettacolo. Grazie mille.” Applausi a scena aperta. E' rimasta immobile come il Dalai Lama. Un genio.
Nel frattempo, durante la giornata e con un fuso orario di
una manciata di minuti lampeggia anche il GRUPPO MATERNA con una comunicazione
uguale e contraria.
ore 7:35 “mamme ho appena lasciato gigetta al prescuola e ho
visto il cartello che c’è stato un caso di pidocchi” - nooooooooo
non a quest’ora, non questo argomento. i pidocchi passano in secondo piano davanti alla caccia alle streghe; è uno tsunami
di indignazione, di ansia, di proteste, di allarme, di pura follia che si
genera sul secondo canale del telefonino. Chi è il colpevole, chi lo ha
scoperto, con quali bambini ha giocato mercoledì scorso alle 14:45…Anche qui è
un lampeggìo costante per tutta la giornata, anche questo tornado si placa
verso mezzanotte quando finalmente Morfeo è più attraente dei pidocchi e del
teatro.
So di una rappresentante di classe che organizzando la pizzata di fine anno ha dichiarato i prezzi della colletta e si è sentita chiedere: "ma se ughetto non finisce la pizza mi restituite i soldi" - meravigliosa!
So di una mamma che ha ricevuto il seguente messaggio: “oggi non posso venire a
prendere carletta, qualcuna di voi me la può portare a casa?” generando una specie di terapia di gruppo durata 14 ore: una ventina di donne hanno passato la giornata a declinare la propria agenda, ognuna confessando i propri limiti. Nel frattempo carletta era a scuola da sola e
dimenticata – senza un telefono (lei) per scrivere alle amiche quanto fossero
ridicole le mamme o per chiamarsi un taxi e andarsene a casa a fare merenda.
😂😂😂😂😂
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